Cronaca locale

«Troppi pericoli sul bus» Il personale della 90-91 ora minaccia proteste

Sindacato in agitazione per l'insicurezza: «Bivacchi a bordo e passeggeri ubriachi»

Alberto Giannoni

«Basta prese in giro». Stanco di aggressioni, minacce e insicurezza, il personale Atm che opera sulla 90-91 è nuovamente in stato di agitazione ed evoca «iniziative a tutela dei lavoratori e degli utenti».

La questione è nota a tutti i milanesi, oltre che agli utenti di questa linea di trasporto: gli archivi della cronaca da anni traboccano di episodi più o meno gravi sulla 90-91. «La sera e la notte - si legge in un resoconto dell'ottobre 2017 - questo filobus, è risaputo, diventa terra di nessuno. Al punto che qualche giorno fa il direttore generale dell'azienda di trasporti milanese, Arrigo Emilio Giana in persona, scortato da dei vigilantes, ha voluto salire a bordo di un mezzo di quella linea - e su altre ritenute problematiche - per verificare personalmente quel che accade nelle ore notturne». Qualche sera prima una donna era stata scippata da uno straniero che poi tentò la fuga. Ed era passato qualche mese da quando un 27enne era salito a bordo brandendo un coltello a farfalla con una lama di 6 centimetri, prima di essere fermato dai Carabinieri. Negli stessi giorni era stato scoperto un molestatore sessuale. Nel 2018 si è parlato di un accordo azienda-Comune per un controllo con guardie giurate e vigili a bordo. E poi a febbraio 2019. I problemi, evidentemente, non sono stati risolti e non sono di facile soluzione. A luglio degli spari esplosi da un fucile ad aria compressa hanno raggiunto un bus distruggendo i finestrini. A settembre poi, due persone sono state arrestate per rapina impropria. Nel primo caso un 38enne, dopo aver rubato il cellulare a una donna, è stato fermato dai controllori. E lui, prima ha consegnato il telefono, poi ha spintonato la donna tentando di scappare. Cinque ore dopo un altro straniero con diversi precedenti per furto e possesso di droga in viale Monte Ceneri ha avvicinato una donna straniera di 44 anni e, cercando di strapparle dal collo una collanina d'oro, l'ha trascinata fuori dall'autobus e l'ha scaraventata a terra.

Casi che si ripetono con preoccupante frequenza, e senza risposte adeguate a giudizio dei sindacati dei lavoratori Atm. «La Rsu è stufa di essere presa in giro dal solito Pinocchio» si legge in un documento sindacale di via Molise, sede del deposito Atm della circolare. «È l'ennesima volta, e sia chiaro che la Rsu non ha intenzione di mollare, di essere raggirata dal solito responsabile della security che prende impegni, promette e poi si dimentica. La Rsu no. E rigetta al mittente il becero menefreghismo nei confronti dei lavoratori della linea 90/91. Si rivendica la stessa attenzione che il responsabile della security esercita in metropolitana, gli autisti di superficie non sono lavoratori di serie B, far rispettare il regolamento a tutela e dei lavoratori, per la sicurezza dei passeggeri, e per la tutela del patrimonio è un suo obbligo». Questo documento è stato inviato accompagnato da un teso che parla di un «collasso delle linee filoviarie», di un personale che «lamenta precarietà del servizio sulle linee 90-91» e «tempi di percorrenza non adeguati», chiedendo «un intervento incisivo». «Troppo spesso - si legge - il personale e i clienti si sentono abbandonati senza nessun supporto». «Non è accettabile - prosegue il documento della Rsu - che il personale della security esorti i conducenti a proseguire la corsa, con a bordo vettura passeggeri visibilmente alticci e con bottiglie di vetro in mano, o ancora far finta di niente davanti a gente che bivacca sui mezzi e che rende l'ambiente invivibile sia per i passeggeri che per i lavoratori. La Rsu pretende rispetto e non accetta più di essere raggirata con promesse da marinaio. Rivendica la presenza del personale della security a bordo delle vetture, per prevenire e risolvere gli annosi problemi che da anni denuncia. Pretendiamo la stessa concentrazione di personale della security che viene adoperata in metropolitana». La Rsu parla delle «promesse» fatte «a seguito del grave episodio di fine luglio» e rivelatesi «un fuoco di paglia». «Per l'ennesima volta - dicono i sindacati - pretendiamo sicurezza per lavoratori e passeggeri che utilizzano il trasporto pubblico fornito da Atm. A tutto c è un limite.

Non vorremmo essere costretti ad intraprendere iniziative a tutela dei lavoratori e degli utenti».

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