Cronaca locale

Troppo degrado: anche i centri sociali costretti ad andarsene

Il centro sociale Macao interrompe l'attività: troppo pericoloso andare avanti in un quartiere nel quale hanno contribuito al degrado incontrollabile

Troppo degrado: anche gli antagonisti del Macao costretti ad andarsene

Dopo 9 anni, il centro sociale Macao che a Milano occupava abusivamente gli spazi delle palazzine liberty di viale Molise ha annunciato la cessazione dell'attività. Una decisione autonoma che non arriva per una volontà, che sarebbe stata sacrosanta, da parte del Comune di chiudere ma perché loro stessi sono stati vittime di un sistema di degrado e disobbedienza che hanno contribuito ad alimentare.

L'annuncio è arrivato tramite Facebook, con quella vena vittimistica che da sempre contraddistingue i centri sociali. "Negli ultimi sei mesi, Macao si è trovata a gestire giorno e notte una situazione complessa e delicata; a organizzare la resistenza, spesso fisica, tra discussioni, incendi, violenze e nuove difficoltà create dalla pandemia; a sostenere persone in difficoltà nella ricerca di una casa e condizioni di vita migliori; a difendere la comunità che attraversa lo spazio di viale Molise 68", scrivono nel loro post. Nel manifesto in cui annunciano il ritiro, addirittura rivendicano di aver operato in questi anni "con il sostegno della città, degli spazi sociali e di varie associazioni che ci hanno aiutato, in dialogo con il quartiere con cui abbiamo condiviso rabbia e preoccupazione".

Quindi, aggiungono: "Eppure, c’è un limite che non intendiamo superare, che non fa parte della nostra storia né del nostro linguaggio. Non vogliamo usare le nostre energie e il nostro tempo per fare diversamente da ciò che siamo". Alla fine del post specificano che il loro è un arrivederci, e non un addio, a quel quartiere di Milano. "Il centro sociale Macao che da nove anni occupa abusivamente e deturpa le palazzine liberty di viale Molise annuncia la fine della sue attività e di questo ne siamo felicissimi. Certo, avremmo preferito uno sgombero sacrosanto non che fossero cacciati di fatto dai clandestini che hanno trovato rifugio nel vicino ex macello della Borsa", scrive Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega a Milano.

Il cortocircuito che si è creato in questo quadrante di Milano è ben spiegato da uno degli ultimi fatti accaduti all'interno del Macao: "Qualche settimana fa gli antagonisti hanno addirittura chiamato la polizia dopo che un gruppetto di immigrati irregolari aveva fatto irruzione con spranghe nel centro sociale: una barzelletta…". Questo è uno dei paradossi che, forse, ha convinto gli occupanti ad andare via, sostenendo de facto una delle grandi battaglie portate avanti dalla Lega negli ultimi anni: "Di fatto Macao ammette quanto noi sosteniamo da tempo immemore, ovvero che l’immigrazione di massa così come gestita dalla sinistra è fortemente dannosa. Il fallimento del Comune di Milano è sotto gli occhi di tutti: in viale Molise servono sgomberi e messa in sicurezza degli edifici per evitare nuove occupazioni".

Quel che ora si augura Silvia Sardone è che davanti a questo, il Comune di Milano ammetta il fallimento e proceda allo sgombero di tutti gli altir centri sociali abusivi della città.

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