Cronaca locale

Truffa un milione alla Regione con falsi corsi professionali

Ufficialmente, l'«Istituto europeo studi tecnologie avanzate» si deifnisce come «un'agenzia formativa accreditata presso la Regione Lombardia». Le finalità? «Estendere l'occupazione sul territorio Lombardo, favorire la “cultura dello Sviluppo” e coltivare i valori della “centralità dell'individuo”». Niente di meno. Peccato che ieri il legale rappresentante della società sia finito in carcere, arrestato dai finznaieri del Nucleo di polizia tributaria con l'accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso. Insomma, secondo la Procura quei corsi erano una bufala. un modo per intascare i finanziamenti regionali. Che - dal 2003 - ammonterebbero a oltre 1,3 milioni di euro.
Informatica, marketing, pubblicità. Eccola, la proposta formativa dell'Isituto europeo. Ma secondo il pubblico ministero Paolo Filippini, coordinato dal procuratore aggiunto Alfredo Robeldo, quei corsi il più delle volte esistevano solo sulla carta. In altri casi, le attività svolte sarebbero state «rappresentate in maniera artificiosa mediante la falsificazione dei registri didattici prodotti alla Regione Lombardia». Il Pirellone, insomma, avrebbe pagato per un servizio mai reso. denaro pubblico finito nelle tasche di Ferdinando Azzarello, legale rappresentante dell'Istituto. Ma non è la prima volta che il nome di Azzarello compare nelle cronache giudiziarie.
Poco tempo fa, infatti, Azzarello era finito in un'altra indagine della Procura. Sul piatto, questa volta, c'è l'enorme torta della sanità lombarda. È grazie ad Azzarello - introdotto nel modo della politica - che l'imprenditore Viscardo Paganelli avrebbe ottenuto diversi appuntamenti con tutti gli uomini in quota alla Lega per avere la sua parte nel ricco mondo degli appalti per la sanità regionale. E tra questi ci sarebbe stato anche Maio Chiesa, il «mariuolo» di Mani Pulite, ricilatosi secondo gli inquirenti come referente del Carroccio in una sorta di seconda giovinezza da faccendiere.


Ma nell'indagine compare anche il consigliere comunale leghista Max Bastoni, a cui Paganelli - ha raccontato l'imprenditore agli investigaoti - avrebbe fatto arrivare diecimila euro tramite Azzarello.

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