Cronaca locale

Un'aggressione dovuta ai ricattiil commento 2

Un'aggressione dovuta ai ricattiil commento 2

di Carlo Maria Lomartire

Nella prima alba ancora buia e piovosa di Milano una giovane donna si accinge ad aprire il piccolo supermercato Simply in via Benedetto Marcello, quando viene aggredita da un rapinatore che le porta via 3000 euro e la ferisce con una coltellata a un fianco. Non siamo a Quarto Oggiaro o a Gratosoglio ma a due passi da Porta Venezia e dal centro storico. La prima reazione ad un episodio come questo riguarda direttamente l'attenzione e la sensibilità di chi governa la città per i problemi la sicurezza. Quando, prima dei ridicoli proclami antimilitaristi della giunta Pisapia – ricordate quel grottesco «non siamo nel Cile di Pinochet»? - per le strade di Milano giravano anche di notte pattuglie miste di soldati e carabinieri, si percepiva un senso di maggiore sicurezza: che era reale, bastava la loro evidente presenza. Ma su questo punto parlano fin troppo chiaro le statistiche che mettono Milano all'ultimo posto fra le città italiane per quanto riguarda la sicurezza. Cosa si aspetta a Palazzo Marino per dare qualche concreto segnale di inversione di tendenza? Forse possiamo sperare nell'effetto che di solito produce sugli amministratori l'approssimarsi della fine del mandato. Ma il caso di via Benedetto Marcello ha un sua particolarità. Da troppo anni quella bella strada vive un progressivo degrado e non è necessario essere un sociologo per cogliere il nesso stretto fra degrado urbanistico e sicurezza. Un degrado che ha due responsabili: il mercato rionale e la conseguente sciatteria e l'indolenza urbanistica che la giunta ha scelto di adottare. Una scelta dovuta soprattutto all'ansia di non creare problemi alla oppressiva presenza bisettimanale di quello che un tempo era uno dei mercati rionali più belli di Milano, ora uno dei più trasandati, malfrequentati e pericolosi. L'area sulla quale si svolge, ad esempio, dovrebbe essere alberata, secondo un più volte riconfermato vincolo urbanistico, ma è ormai una squallida superficie piena di buche e con pochi arbusti spelacchiati. Un parterre adibito, quando non vi si svolge il mercato, a parcheggio libero (ma allora a cosa servono le strisce gialle e blu?), pericoloso per le caviglie di chi il martedì e il sabato decide a proprio rischio e pericolo di andarvi a fare la spesa. Ed è inutile ricordare i casi delle ambulanze bloccate dai furgoni e delle signore costrette a partorire nella vasca da bagno. È una storia che si trascina da una dozzina d'anni ma a nulla sono servite proteste e manifestazioni degli abitanti della zona: Palazzo Marino si è sempre mostrata molto più sensibile ai minacciosi argomenti (ricatti?) della agguerrita lobby degli ambulanti più che alle pacifiche ragioni dei residenti. E si sbaglia di grosso chi ingenuamente pensa che per una giunta di sinistra dovrebbe essere esattamente il contrario: anche gli assessori rosso-verdi, infatti, preferiscono fare i forti con deboli e i remissivi con i prepotenti.
Il fatto è che i pavidi assessori competenti – al Commercio, all'Arredo urbano, all'Urbanistica - non provano neppure ad adottare misure minime, come piantumare quella superficie in modo decente o a ripavimentarla per eliminare le pericolose buche di cui è disseminata.
Per farlo dovrebbero creare qualche fastidio agli ambulanti: troppo pericoloso.

Ma anche lasciare che il degrado proceda è pericoloso, perché mette rischio la sicurezza, anche fisica, dei cittadini.

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