Cronaca locale

Verso l'accordo: annuale Atm a prezzo bloccato per 3 anni

Maratona in aula, il centrodestra strappa garanzie Via i costi di rateizzazione e 4,3 milioni su sicurezza

Verso l'accordo: annuale Atm a prezzo bloccato per 3 anni

«No al biglietto a 2 euro» hanno ribadito fino all’ultimo in aula e coi cartelli i consiglieri comunali di Forza Italia ieri nella seduta convocata a oltranza sulla manovra Atm. «La giunta Sala, quella dell’ossessione per le periferie, almeno a parole e meno nei fatti - contesta la consigliera e capogruppo Fi alla Camera Mariastella Gelmini - ha deciso di aumentare ancora il costo del trasporto pubblico prevedendo non solo un incremento per il ticket singolo ma per carnet e abbonamenti settimanali e mensili. É impensabile fare aumenti quando le aziende di gestione sono in utile, noi siamo convinti che si possa trovare una soluzione alternativa, che vada incontro alle reali esigenze dei milanesi senza gravare sul loro portafogli». La seduta era convocata dalle 16.30 senza orario di chiusura e con 400 emendamenti dell'opposizione ancora sul tavolo. E le prime ore di discussione sono state di puro ostruzionismo, muro contro muro, con la stessa maggioranza impegnata a discutere all'interno e nessun tavolo ancora aperto con il centrodestra e il Movimento 5 Stelle per cercare un accordo. Già verso le otto di sera le trattative erano però in fase avanzata, nella notte dovrebbe essere arrivata l'approvazione di emendamenti che erano un cavallo do battaglia dei partiti con la chiusura della seduta e l'impegno ad arrivare al voto oggi pomeriggio (ovviamente contrario da parte dell'opposizione). Sul biglietto a 2 euro nessuna possibilità di dietrofront. Il Pd chiude anche alla richiesta di Forza Italia di fissare già ora costo e tempo di percorrenza del «biglietto breve» che sarà avviato a partire dalla metà del 2020. La formulazione conferma il capogruppo Pd Filippo Barberis «resta quella che rinvia al prossimo anno la formula del ticket breve». Apertura invece sui mezzi gratis per le forze dell'ordine fuori servizi e per i pensionati Atm che non hanno ancora ottenuto la tessera per viaggiare gratuitamente sulle linee. Via libera invece alla richiesta del centrodestra di mantenere «bloccato» il prezzo dell'abbonamento annuale per almeno 3 anni.

Il tema sicurezza è stato cavalcato dalla Lega, specialmente dopo la violenta aggressione subita la notte tra venerdì e sabato scorso da un autista sulla linea 95 in zona Corvetto, un cileno ubriaco prima ha spaccato un finestrino con un bottiglia di vetro e poi lo ha preso a pugni. Il capogruppo leghista Alessandro Morelli e il consigliere Gabriele Abbiati chiedevano di investire i maggiori incassi in interventi destinati a garantire «la sicurezza di passeggeri e dipendenti, ormai hanno paura a lavorare su alcune linee a rischio e in metropolitana e i cittadini protestano perchè c'è un altissimo abusivismo, ma i controllori non chiedono il biglietto per paura delle conseguenze». Il ticket singolo aumenterà da 1,5 a 2 euro e sarà valido anche per raggiungere le stazioni situate nell'hinterland, da Sesto ad Assago o Rho Fiera. Per «coprire» il costo di gestione extra il Comune deve spendere 8 milioni di euro, ma «dato che dalla manovra generale conta di incassarne almeno 51, restano 43 milioni da reinvestire per potenziare i controlli, reintrodurre il bigliettaio a bordo o installare nuovi tornelli». Anzi, giocando con le parole Morelli garantisce al sindaco che «si possono valutare varie misure, il tornello della sicurezza con la Lega è sempre aperto. Ma continuare a paragonare il metrò di Milano a Berlino è ridicolo». Col semaforo verde del sindaco l'accordo dovrebbe arrivare su un odg che impegna a investire circa il 10% (quindi 4,3 milioni) per sicurezza dei dipendenti e lotta all'evasione. Formalizzato anche l'emendamento presentato sia da Lega che da Fi per far viaggiare gratis i cani sui mezzi. E la consigliera leghista ieri ha proposto «il daspo per chi commette reati a bordo».

E non manca la mini protesta per la seduta fiume: «Un rito ancestrale, spero che tra qualche anno sedute a oltranza come queste non verranno più considerate un strumento politico e le proposte verranno non sulle ore spese in aula ma sulla qualità» scrive su Facebook la consigliera Pd Alice Arienta.

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