Cronaca locale

Vhernier nell'Olimpo del lusso Nuovo store in via Montenapo

Vhernier nell'Olimpo del lusso Nuovo store in via Montenapo

Da oggi nell'Olimpo del lusso milanese, in via Montenapoleone, c'è il nuovo negozio Vhernier. È a pochi metri da un altro grande brand del gioiello, Cartier, «ma non è un problema, anzi: io guardo loro come loro guardano noi, viva la competizione sana», commenta Carlo Traglio, presidente e ad del marchio, uno con l'anima da artista e il cervello dell'imprenditore: laureato in giurisprudenza, ha preso le redini dell'azienda di famiglia (che imbottigliava la CocaCola in Italia) ma in parallelo ha seguito la sua grande passione: ideare, disegnare e creare gioielli. «Un lavoro per cui vado pazzo, ma ho imparato a fare l'imprenditore». L'amore per l'arte si esprime anche nella collezione privata - il primo quadro fu un Guttuso, oggi Traglio è vicepresidente dell'Associazione Collezionisti di Arte Contemporanea - e la sintesi di tutto arriva nel 2001, con l'acquisto di Vhernier. Restando fedeli alla tradizione del marchio (di cui ora si celebra il 30esimo compleanno con la capsule collection «Freccia», forme triangolari bombate e diamanti) fondato da Angela Camurati, che resta la responsabile di produzione: fanno tutto a Valenza, i gioielli Vhernier sono Made in Italy che nasce dalle mani di 25 orafi, come fossero pezzi d'arte. E in effetti lo sono: «Alcuni nostri gioielli sono andati all'asta da Christie's, sono pezzi unici, un investimento», prosegue Traglio. Anche lo store di Milano è frutto di creatività personale, trasformata in realtà dall'architetto di fiducia Ezio Riva: 120 metri quadrati - una cinquantina quelli del front aperto al pubblico - a pianta circolare, a riprendere la forma della spilla «Nautilus». Arredi in rovere e pelle, dalle grandi pareti a specchio cadono tende in cachemire rosso: il gemello del punto vendita milanese è a Ginevra, il 4 dicembre si apre a Miami, nel 2015 a New York e Londra. Ma all'apertura del negozio di Milano sarà dedicato un pezzo unico (come da tradizione di Vhernier per ogni nuovo store): un choker con al centro una grande tanzanite, e 8mila tra diamanti e zaffiri incastonati: ci sono voluti sei mesi di lavoro per crearlo, la novità è soprattutto nella «maglia», che sarà realizzata con una nuova tecnica, un brevetto: l'effetto è «un gioiello morbidissimo, che si adatta alle forme di chi lo indossa», spiega Angela Camurati, facendo capire che il gioiello sarà multifunzione, potrà essere indossato, a più giri, anche al braccio: è il classico che si adatta ai tempi moderni.

Ma la location di Montenapoleone serve anche a sconfinare verso nuovi mondi, Russia e soprattutto Cina: anche per il mercato orientale è pensato il primo anello di fidanzamento di Vhernier.

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