Cronaca locale

Il villaggio rom "regolare" dove l’affitto costa 90 euro ma la metà non paga

In via Martirano, alla periferia di Milano, abitano 14 famiglie nomadi

Il villaggio rom "regolare" dove l’affitto costa 90 euro ma la metà non paga

Nel villaggio rom di via Martirano vi abitano 14 famiglie e la metà di queste non versa nemmeno un euro di affitto. Siamo a Muggiano, all’estrema periferia ovest di Milano.

Venti case prefabbricate ospitano una cinquantina di persone, tra cui una decina abbondante di minori. Questo villaggio nacque nel 2015 quando fu smantellato, dopo 25 anni, il campo nomadi costruito in un terreno agricolo lì vicino.

Come ben ricorda Il Giorno, nelle intenzioni dell'amministrazione comunale meneghina, il villaggio dovrebbe rappresentare un superamento virtuoso del campo: infatti, le casette sono un punto d’appoggio per chi le abita e le famiglie sono chiamate a seguire un percorso per rendersi autonomi e autosufficienti economicamente, cercando un lavoro e mandando a scuola i propri figli. In teoria, non mancherebbero anche delle regole da rispettare.

La metà dei rom non versa un euro

Regole come, per esempio, il pagamento di un esiguo affitto di 90 euro mensili. Peccato che, su 14 nuclei, la metà non paghi. Lo rende noto lo stesso assessorato alle Politiche Sociali, che fa sapere che“adesso si è in fase di rinnovo dei contratti di locazione che prevedono un piano di rientro in 24 mesi”.

Il clima nel quartiere, dove vivono tantissimi italiani, non è dei migliori: “È un ghetto. Una zona che evitiamo, circondata dalla spazzatura e senza regole, per quanto i nomadi siano tenuti a rispettare delle norme. La convivenza non è buona", lo sfogo a Il Giorno di un abitante che preferisce rimanere nell’anonimato.

Ha parlato anche la portavoce della Consulta rom e sinti, Dijana Pavlovich, che sostiene che "quelle casette non sono mai state adatte a ospitare le famiglie. Piene di problemi fin dall’inizio, dove le famiglie sono state costrette ad entrare perché non avevano altre possibilità dopo lo smantellamento delle loro case e del vecchio campo. Quasi tutti hanno dovuto buttare via mobili e altri oggetti. Quanto al percorso di autonomia: non c’è stato alcun supporto.

I nuclei sono stati abbandonati".

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