Cronaca locale

Prima vittima del freddo, clochard albanese trovato morto al parco

Il disabile era molto conosciuto in via Sidoli Un passante lo ha visto e ha dato l'allarme

Prima vittima del freddo, clochard albanese trovato morto al parco

Chiedeva l'elemosina davanti alla chiesa di Santa Croce e ogni notte dormiva sullo spartitraffico erboso di via Giuditta Sidoli. Nella zona semi centrale e densamente abitata tra piazza Novelli e piazzale Susa era un volto conosciuto quello di Ardjan Sulo, 47 anni, il clochard albanese trovato morto ieri mattina, riverso proprio su una di quelle panchine dove passava la notte. Privo di una gamba, per spostarsi si aiutava con una carrozzina e tra coloro che vivono in quelle strade tranquille e alberate o per ragioni differenti le frequentano spesso è difficile incontrare qualcuno che non l'avesse mai notato. È stato un passante ad avvertire i soccorsi, poco dopo le 9, per segnalare che l'uomo sulla panchina gli sembrava ormai in fin di vita. E infatti il personale del 118 ha trovato il poveretto già in rigor mortis. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia Monforte, competenti per zona e il cadavere, dopo i rilievi sul posto, è stato rimosso e trasportato all'obitorio civico di via Ponzio dove verrà sottoposto all'esame autoptico.

Le condizioni fisiche di Ardjan Sulo, primo senzatetto morto per cause naturali in questo autunno dal clima così anomalo, non erano ottimali. Al di là della sua menomazione era evidente che il poveretto era assai più debole di un coetaneo che conduca un'esistenza più riparata e meno inconsueta. Perciò che il freddo - nelle ultime 48 ore, le temperature notturne a Milano sono scese in maniera repentina di una decina di gradi - possa essere fra le cause del crollo fisico che lo ha portato alla morte al momento è più di una probabilità.

«Abbiamo appreso con grande rammarico la notizia del decesso del senzatetto 47enne trovato su una panchina. Sappiamo che non si era rivolto mai ai nostri servizi e non pensiamo che sia morto per il freddo. Tuttavia ciò non cambia la natura delle cose» ha dichiarato in una nota l'assessore alle Politiche sociali di Palazzo Marino Pierfrancesco Majorino.

«Il lavoro sociale che stiamo sviluppando in relazione a persone senza dimora sarà in queste giornate ulteriormente intensificato - ha aggiunto Majorino - in particolare nelle ore serali e notturne. Il piano invernale di interventi e la presenza di decine di operatori sta infatti entrando nella fase più rilevante».

Il cosiddetto «piano freddo» del Comune di Milano, previsto tra i mesi da novembre e aprile, di fatto è già attivo. Quello che l'assessorato di Majorino sta facendo in queste ore è potenziare i posti letto, circa 2.700 in totale, a disposizione di clochard e senzatetto nelle 23 strutture tra quelle di stretta competenza di Palazzo Marino e le altre comunque convenzionate con il Terzo settore.

Il Comune da anni ha un accordo con 19 associazioni sempre del privato sociale ciascuna delle quali ha a disposizione una o più unità mobili per distribuire coperte e bevande nottetempo in giro per la città agli «irriducibili» (come l'uomo morto ieri in via Sidoli, ndr) che rifiutano l'accoglienza nei dormitori e quindi rischiano la vita nelle ore in cui il clima si fa più rigido e difficile da affrontare.

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