Cronaca locale

Le Voci del cinema in Duomo con foto (e libri) che parlano

Domani il Circolo Cobianchi inaugura la rassegna interattiva su un'arte italiana con ospiti e filmati

Diana Alfieri

Al Festival del cinema di Venezia nessuno ha raccolto più like sulla pagina ufficiale della manifestazione: nemmeno la coppia di miti Robert Redford e Jane Fonda, nemmeno la passerella di Matt Damon, nemmeno il film vincitore The shape of water di Guillermo Del Toro. Le voci (italiane) del cinema hanno surclassato i divi, il doppiaggio, eccellenza italiana e storia del cinema, ha conquistato il Lido. Adesso dopo Venezia tocca a Milano. La mostra AttorInvoce, che raduna 54 fotografie dei doppiatori di oggi realizzate da Maurizio Pittiglio, si sposerà domani fino al primo dicembre, come al Festival del cinema, con la presentazione del libro Senti chi parla - le 101 frasi più famose del cinema (e chi le ha dette veramente...) (AnniversaryBook editore) di Massimo M. Veronese e Simonetta Caminiti, oltre che dello stesso Pittiglio, che rivela attraverso centouno schede raccontate, vita, volti e curiosità dei doppiatori italiani di ieri e di oggi, i migliori del mondo. Caratteristica sia del libro che della mostra è l'interattività: attraverso un code applicato sui pannelli delle fotografie e sulle pagine del libro è possibile infatti ascoltare con lo smartphone le frasi dalla viva voce di chi le ha pronunciate. Tra le star fotografate Luca Ward, Francesco Pannofino, Pino Insegno, Massimo Lopez, Fiamma Izzo, Maria Pia Di Meo.

Si inaugura al Cobianchi di Piazza del Duomo 19/A che grazie alla sua ambientazione d'epoca è perfetto per ricreare l'atmosfera dei primi di film dei fratelli Lumiere. L'inaugurazione/presentazione sarà infatti caratterizzata da una serie di filmati, da Stanlio e Ollio a Ferruccio Amendola, e dagli interventi di molti protagonisti del doppiaggio milanese. Tra gli altri ci saranno Natale Ciravolo, voce di Tom Selleck, Burt Reynolds, Chuck Norris; Beatrice Caggiula, voce della Regina Elisabetta II nella seguitissima serie tv di Netlix, «The Crown»; Cip Barcellini, Luca Semeraro, Antonello Governale, Federico Zanandrea. E le tre voci di Canale 5, Italia Uno e Retequattro cioè Enrico Maggi, Alberto Farina e Andrea Piovan. Il doppiaggio milanese del resto ha consegnato alla storia del cinema personaggi e voci indimenticabili: Fonzie (Antonio Colonnello), il Clint Eastwood degli Spaghetti western (Enrico Maria Salerno), l'Igor di Frankestein junior (Gianni Bonagura), la Julia Roberts di Pretty woman (Cristina Boraschi), Lupin III (Roberto del Giudice), Morgan Freeman (Renato Mori) e molti altri. Ma anche nella pubblicità come Alfredo Danti, la voce del Gringo di Carosello, Carlo Bonomi, la celeberrima Linea Cavandoli.

Il doppiaggio ha avuto grandi estimatori tra i divi di Hollywood: Woody Allen per esempio disse di Oreste Lionello: «Mi ha reso un attore migliore di quello che sono». Al Pacino scrisse una lettera sul Corriere della sera a Ferruccio Amendola: «Gli sarò sempre debitore di quello che ha fatto per me». Gena Rowland confessò di sentirsi come psicanalizzata da Vittoria Febbi. E la Garbo quando sentì per caso di avere la voce di Tina Lattanzi disse: «Fate sapere a questa signora che se avessi la sua voce mi sentirei molto più brava». Perchè come diceva Claudio Sorrentino, leggendario alter ego di John Travolta e Mel Gibson: «Non sono io che presto la voce agli attori di Hollywood, sono loro che prestano i loro volti alla mia voce..

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