Cronaca locale

Woodstock in piazza Duomo e la festa paralizza il traffico

Bagno di folla fin dalla mattina per acclamare Ligabue & C Chiusa la fermata del metrò e tram deviati: la gente protesta

Bagno di folla in piazza Duomo per la grande festa di «Radio Italia Live Il Concerto», che ieri sera, dalle 19.30 alle 23 passate, ha inondato Milano di «solomusicaitaliana», con le note d'autore di Ligabue (25 anni di straordinaria carriera), Gianna Nannini, Max Pezzali, Fedez, Noemi, Cesare Cremonini, Alessandra Amoroso, Marco Mengoni e tanti altri, da Nek ai giovani talenti Lorenzo Fragola, Nesli, Francesca Michielin e Giovanni Caccamo, reuccio dell'ultimo Sanremo Giovani scoperto da Franco Battiato: «Ritornerò», canta.

I centomila fan in bivacco fin dalle prime luci dell'alba sotto il palco (e sotto il sole) devono averlo preso in parola, perché sono tornati davvero, e dopo quattro edizioni sono ancora lì, sempre più numerosi, con le braccia alzate contro il cielo, i coriandoli da lanciare in aria, i boati improvvisi, bibite in abbondanza, panini e snack, palloncini gialli e oceani di telefonini che hanno spodestato gli accendini nelle canzoni strappacuore, rese indimenticabili dalle armonie dell'Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Bruno Santori.

L'importante è avere «gambe e fiato» per accompagnare, in un gigantesco karaoke, le tre canzoni a testa dei big e i brani delle nuove voci di Radio Italia 3.0, e magari anche per ballare con i ritmi della consolle di Bob Sinclar, dj francese ospite dello spazio «Radio Italia World». Mentre a condurre la serata ci pensano di nuovo, per la terza volta, Luca Bizzarri -che confessa su twitter di non aver «dormito una fava. Perché è importante, perché è bello» - e Paolo Kessisoglu. erché in fondo, dopo tutto, siamo ancora il paese del «lasciatemi cantare», con un po' di barba e qualche capello bianco in più (anche il Liga, del resto, non scherza), ma ancora tanta voglia di abbracciarci, sorridere, guardare insieme il cielo col sole che tramonta, divertirci. E se in mano non abbiamo più la chitarra, c'è sempre uno smartphone per fotografare, selfiezzare e cinguettare, con gli hashtag #rilive e #wowrilive intasati di commenti fin dal primo pomeriggio, mentre si susseguivano le prove dei big: «vi seguo», «non vi mollo un attimo», «stasera si fa l'amore con la musica», «vamossss», e via dicendo. In piazza c'è gente da tutta Italia, e anche oltre. Chi viene per il suo idolo, chi ama la musica e basta. Ci sono i nostalgici che si commuovono sentendo Lontano dagli occhi, e i rapper che piangono di gioia appena esce Fedez.

Ci sono quelli che «sono qui dalle 7.30 di stamattina», e quelli che «Milano sto arrivando». C'è chi «dopo aver sentito Fedez e Noemi posso andarmene», e chi plana in Duomo dal tacco dello Stivale per urlare «Amo Nek. Lui è unico, by fan club Puglia». Chi saluta da lontano (L'anno scorso ero con voi, quest'anno mi mancate) e chi, dalla piazza, si scioglie in un emozionato «thanks» a tutti.

Chi non ringazia, va detto, sono i milanesi meno appassionati di musica, che hanno trovato chiusa la fermata Duomo della metropolitana e modificato il percorso di alcuni tram.

Unica nota stonata in una serata di festa.

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