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"Papà, mi è caduto il telefono”: la nuova truffa per svuotare i conti

Un messaggio su WhatsApp è l'ultima trovata per truffare malcapitati utenti e provare a rubare il loro denaro dai conti correnti: ecco di cosa si tratta e l'avvertimento della Polizia postale

"Papà, mi è caduto il telefono”: la nuova truffa per svuotare i conti

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Dal vivo al web e ai social il passo è breve: il numero delle truffe che ogni giorno si moltiplicano nel nostro Paese non si contano. Come abbiamo visto sul Giornale.it, da quele dello specchietto ai finti compleanni e alle telefonate fake fatte agli anziani ecco quelle che arrivano via sms o WhatsApp per certi versi ancora più pericolose e ingannevoli. Nell'ultimo periodo, però, sono centinaia le segnalazioni di una particolare truffa che arriva come notifica sui telefoni cellulari molto pericolosa per i conti correnti.

Il messaggio-truffa

"Ciao papà, mi è caduto il telefono. Questo è il mio nuovo numero. Per favore, puoi mandarmi un WhatsApp?" a cui fa seguito un link assolutamente da non aprire: è proprio quello la chiave d'accesso per gli hacker per avere i dati sensibili dell'utente. Facendo una prova, ci si accorge che tramite quel percorso, il finto figlio chiederebbe al padre l'aiuto per pagare una bolletta perché la sua app della banca, per esempio, non funziona più. A quel punto, se il genitore cade nella trappola e continua nel percorso, versa senza esserne consapevole dei soldi ai malfattori. Non solo: il rischio è che possa essere svuotato il conto corrente se vengono forniti altri dati sensibili come i numeri della carta, per esempio.

L'avvertimento della Polizia postale

"Le truffe sulle applicazioni di messaggistica istantanea sono sempre più numerose e spesso si presentano come messaggi inoffensivi che in realtà hanno lo scopo di agganciare la vittima per esortarla a comunicare dati personali", spiega la Polizia postale sul proprio sito web. "Un messaggio da tuo figlio che ti avvisa di aver rotto il telefono e ti chiede di salvare il suo nuovo numero tra i contatti della rubrica potrebbe trattarsi di una truffa. Al primo messaggio seguiranno richieste insolite di denaro, la ricarica di una carta prepagata, le credenziali per accedere al conto corrente", spiegano gli esperti, che inviato a non rispondere al messaggio (sms o WhatsApp), cancellarlo subito e non salvare per nessun motivo il numero in rubrica.

Un comunicato delle ultime ore, poi, informa dallo stare in guardia dai truffatori che sfruttano la tecnologia per replicare numeri telefonici propri della Polizia postale "per ingannare le persone contattate, approfittando proprio della naturale fiducia che gli utenti nutrono nei confronti delle Forze di Polizia". In che modo avviene la truffa? Si parte con un finto operatore che spiega di aver scoperto un "attacco informatico" (ovviamente è tutto finto) spiegando che dopo l'invio di un sms bisogna cliccare su un link e seguire le indicazioni necessarie per mettersi in sicurezza. Nulla di più falso, al contrario: è proprio quel link a dare inizio alle problematiche degli ignari utenti che possono essere svuotati da tanti soldi. Questo fenomeno viene chiamato "spoofing telefonico".

I malviventi utilizzano le possibilità offerte dai servizi “VoIP” (Voice over Internet Protocol) "con cui le chiamate vengono trasmesse direttamente su internet, al fine di poter scegliere il numero telefonico che apparirà sul dispositivo della vittima, simulando, così, che sia proprio quello della Polizia postale", spiegano le forze dell'ordine.

Altre volte, invece, ecco i classici Sms che, soltanto in apparenza, arrivano dal proprio Istituto bancario che avvisa da un accesso fraudolento (tutto falso) al proprio conto.

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