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Arashiyama, il fascino invincibile della foresta di bambù

La magia e il fascino della foresta nell'area occidentale di Kyoto, dove le montagne incontrano l'ultimo borgo dell'ex capitale del Giappone

Arashiyama, il fascino invincibile della foresta di bambù

Arashiyama è il passaggio che da Kyoto porta direttamente alle foreste dei monti che le fanno da cornice. Da qualche tempo è diventata una meta importante grazie al fascino di una stupenda foresta di bambù.

Fosse solo per tentare di spezzare la canicola dell’umidità giapponese, vale la pena inerpicarsi sul sentiero che taglia in due il bosco. Qualcuno la affronta anche in bici, ma forse è camminandoci che si coglie la bellezza del posto.

Gli alberi, fitti, si elevano in altezza fino a coprire tutta l’area. L’aria che si respira è fresca e leggera. Se piove, e qui è molto frequente, l’impressione è quella di essersi ritrovati sotto il cielo di Milano alla fine de I Promessi Sposi di Manzoni. L’acqua che dal cielo si riversa in terra, filtrata dal bambù, è una manna che purifica e ristora lo spirito, che fa svanire la spossatezza del corpo e della mente.

Tra i rami e i forti tronchi, la luce del sole filtra con un gioco particolarissimo e seducente. I raggi penetrano e accarezzano il sentiero in ombra, le piante, le onnipresenti lanterne e le staccionate. La stradina, battuta da centinaia di persone ogni giorno, si inerpica in una salita che poi sfocia in una sorta di passaggio a livello pedonale. La camminata, però, prosegue e si giunge, dopo alcuni deliziosi sali-scendi a una sorta di belvedere che consente di passeggiare all’interno del bosco. Qui ci sono le statue di alcune creature che richiamano vagamente l’aspetto di un monaco. Al viandante è fatto obbligo di omaggiarli con qualche moneta che va posta sulla loro testa o sulle loro spalle. Resteranno in equilibrio e se ne trarrà buon auspicio.

L'atmosfera che si respira qui fa dimenticare subito l'insostenibilità dell'umidità percepita. Ad Arashiyama si respira quell'aria che tutti si aspettano di respirare nel Giappone che ha resistito all'ultramodernizzazione.

Foreste eleganti e invincibili, sole sornione e calma imperturbabile; la natura che è madre non solo materiale ma (soprattutto) spirituale dell'uomo.

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