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Attacco choc di Obama a Trump: "Inadeguato a fare il presidente"

Obama a muso duro contro Trump: "Impreparato in politica estera". Poi le accuse alla Russia. E sulla Libia: "Raid necessari a fermare l'Isis"

Attacco choc di Obama a Trump: "Inadeguato a fare il presidente"

"È inadeguato, è assolutamente impreparato". Barack Obama entra a gamba tesa nella campagna elettorale per le presidenziali americane. E sferra un attacco senza precedenti a Donald Trump. "Il candidato repubblicano non è qualificato per essere presidente degli Stati Uniti", ha dichiarato in un incontro con la stampa durante il quale ha anche biasimato i dirigenti del Grand Old Party che ancora sostengono il tycoon. "C'è un momento in cui bisogna dire - ha tuonato il presidente americano - è abbastanza".

Gli insulti a Trump

La campagna elettorale si infiamma. E, mentre i sondaggi danno Hillary Clinton sempre più vicina alla Casa Bianca, Obama si schiera pensantemente contro Trump. Per l'attuale presidente degli Stati Uniti, il candidato repubblicano è "inadatto" all'incarico avendo già dimostrato di essere "miseramente impreparato" con i suoi commenti sul soldato americano di fede islamica morto in Iraq e con le sue posizioni in politica estera. "L'idea che abbia attaccato la famiglia di un decorato con la Gold Star che ha fatto un sacrificio così straordinario per il suo Paese - ha continuato Obama riferendosi alla vicenda del capitano Humayan Kahn - il fatto che non sembra avere la minima conoscenza delle questione cruciali in Europa, Medio Oriente e in Asia significa che sia tristemente impreparato per questo lavoro".

Le accuse a Putin

Un altro capitolo dello scontro è l'attacco dei servizi segreti russi ai sistemi informatici del partito democratico americano. Un capitolo che non è stato ancora chiuso e su cui Obama bastona duramente. Se confermato, ha messo in chiaro il presidente, costituirebbe "un vero problema" che tuttavia non cambierebbe drasticamente le cose nel quadro di "un rapporto difficile" tra Washington e Mosca. "Se l'Fbi proverà che dietro l'azione di hackeraggio c'è la Russia - ha continuato - sarà un solo episodio in più della lunga lista di questioni di cui parleremo io e il presidente russo Vladimir Putin e che per me è un vero problema". Obama ha, quindi, detto di non credere possibile che possa "cambiare drasticamente il rapporto già duro e difficile che abbiamo con la Russia".

L'attacco in Siria

Durante la conferenza stampa con il primo ministro di Singapore, Lee Hsein Loong, Obama è poi tornato a parlare dei raid aerei che gli Stati Uniti stanno conducendo contro i tagliagole dello Stato islamico a Sirte. Raid che, come lui stesso ha spiegato, si sono resi necessari per impedire che il gruppo jihadista si rafforzi in Libia. "La decisione - ha ricordato Obama - è stata presa su richiesta del govern" libico e dopo che le forze libiche hanno già fatto passi significativi contro l'Isis".

Per il numero uno della Casa Bianca è "nell'interesse di sicurezza nazionale americana assicurare che il governo libico possa terminare questo lavoro".

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