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Il Brexit porta la Gran Bretagna verso la Cina

Si profila uno storico accordo tra Londra e Pechino in vista dell'inaugurazione della "nuova via della seta"

Il Brexit porta la Gran Bretagna verso la Cina

La Gran Bretagna ha già voltato la pagina dell’Unione europea e sta scrivendo il suo futuro. Il Governo cinese presieduto da Xi Jinping ha infatti ufficialmente invitato il Primo Ministro britannico Theresa May a prendere parte al summit che avrà come argomento “One Belt One Road”. Un evento previsto per maggio che vedrà la presentazione al mondo del faraonico progetto cinese della “nuova via della seta”. Sono pochissime le informazioni trapelate da Pechino circa i dettagli di quest’operazione, tuttavia sappiamo che il progetto è stato annunciato nel 2013 e che la Cina ha già messo sul piatto già circa 50 miliardi di dollari. Si tratterebbe della creazione di una rete di trasporti, moderna ed efficiente, in grado di collegare il mercato asiatico a quello euro-mediterraneo. Non a caso il leader del Partito Comunista cinese si è presentato lo scorso gennaio a Davos come futuro punto di riferimento di una nuova globalizzazione economica made in China.

Pechino ha così colto al volo l’opportunità lasciata, momentaneamente, dagli Stati Uniti, che con Donald Trump sembrano aver fatto un passo indietro rispetto al processo di unione economica globale. La partecipazione della Gran Bretagna alla presentazione di maggio è un evento più che simbolico. La Camera dei Comuni ha infatti ufficialmente approvato il processo di uscita dall’Unione europea per il Regno Unito e il Governo May sta iniziando a muoversi verso altri lidi. All’interno dell’Unione Londra ha dovuto infatti seguire quelli che erano i dettami di Bruxelles in fatto di politica estera. La strategia dell’Alto Commissariato agli Affari Esteri Ue si è per lo più rivolta ad occidente, delegando all’alleato della Casa Bianca il compito di prendere eventuali iniziative orientali. Sotto questo aspetto l’Unione europea è stata una sorta di gabbia dove la mancanza di una visione di politica estera comune ha risolto la stessa in un sostanziale nulla di fatto. Un’inazione collettiva da parte degli Stati europei.

Così il Brexit è per la Gran Bretagna l’opportunità di intraprendere una strada autonoma laddove sono previsti benefici. Come riporta il quotidiano cinese Global Times la Cina è intenzionata ad effettuare ingenti investimenti nel settore finanziario inglese. Si aggiunge inoltre che nonostante la freddezza con cui i media e i governi occidentali hanno accolto la notizia di un avvicinamento tra Londra e Pechino, “l’iniziativa darà alle due nazioni un’ottima opportunità per facilitare le interazioni economiche”. Per alcuni osservatori britannici la cooperazione sino-inglese è solo il primo passo di una serie di trattati di libero scambio che il Governo di Londra avrà modo di stipulare nel momento in cui sarà conclusa la trattativa del Brexit.

Non è poi casuale che a seguito dell’invito rivolto da Pechino a Theresa May ci sia stato un disgelo nelle relazioni tra Trump e Xi Jinping, come riportato dalla Reuters. Il Presidente USA ha infatti indirizzato una lettera al “collega” cinese, in cui lo ringraziava per la nota di auguri inviatagli il giorno dell’inaugurazione. Il tycoon ha aggiunto inoltre che vuole “lavorare insieme a Xi Jinping per sviluppare costruttive relazioni di cui possano beneficiare sia gli Stati Uniti che la Cina”. La Gran Bretagna potrebbe dunque diventare ponte di dialogo e mediatore tra Washington e Pechino.

Theresa May si appresta dunque a scartare il primo regalo ricevuto dal Brexit, una “strada economica” che contiene 4,4 miliardi di consumatori e il 29% del PIL mondiale.

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