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Crimea, bomba al Politecnico: è strage

Il terrore in una università: 18 morti e 50 feriti. Uomini armati e mascherati visti rincorrere gli studenti per ucciderli

Crimea, bomba al Politecnico: è strage

Una bomba in un college universitario. La Crimea sprofonda nel terrore per un episodio i cui contorni sono ancora da chiarire del tutto. Per ora le notizie che arrivano dalla regione entrata a far parte della Russia dopo le note vicende in Ucraina parlano di una decina di vittime nell'esplosione che ha coinvolto l'istituto politecnico di Kerch, città che conta circa 147mila abitanti, è considerata una delle più antiche della Crimea.

Secondo fonti del Cremlino l'ordigno sarebbe esploso nella mensa dell'istituto. Alcune fonti, inizialmente, hanno ipotizzato anche l'ipotesi del terrorismo: "Questa ipotesi è al vaglio", aveva detto nei primi istanti ai media russi il portavoce, Dmitry Peskov. Ma poi è arrivata la conferma degli investigatori, che hanno parlato di un omicidio multiplo.

L'esplosione della bomba

La commissione investigativa russa ha affermato che l'ordigno che è scoppiato intorno a mezzogiorno ora locale era stato riempito di frammenti di metallo, i cosiddetti 'shrapnel'. Inizialmente si era pensato che lo scoppio potesse essere stato causato da una bombola di gas, ma poco dopo l'antiterrorismo ha riferito che si era trattato di un "ordigno esplosivo non identificato".

Secondo quanto riferisce il portavoce della commissione russa anti-terrorismo, Andrei Przhedomskikh, è stato un "ordigno esplosivo non identificato" a provocare lo scoppio. Il bilancio, provvisorio, è di 18 morti e 50 feriti, come reso noto dalla portavoce della Commissione inquirente russa, Svetlana Petrenko. Intanto l'edificio è stato evacuato e recintato.

Non solo. Secondo quanto riferisce Russia Today, dopo l'ordigno sarebbe seguita una intensa sparatoria. Uomini armati e mascherati sarebbero stati visti correre intorno al college e inseguire studenti uccidendoli. "Sono saliti al secondo piano con armi automatiche. Non so come, hanno aperto le porte e ucciso chiunque trovavano", ha detto la rettore Olga Grebennikova che ha denunciato la presenza di "numerosi corpi senza vita, numerosi corpi di ragazzi". Si attendono però conferme su queste testimonianze.

Fonti ufficiali, come confermato dal governatore della regione, Sergei Aksyonov, affermano invece che il sospettato della strage è uno studente di 22 anni, che dopo l'attacco si sarebbe tolto la vita. Si tratterebbe di Vladislav Roslyakov, uno studente di chimica al quarto anno di università. Il suo corpo è stato trovato al secondo piano dell'edificio del college. Si sarebbe sparato con un'arma comprata poco prima. Sulle pagine dei social media dello studente ci sono post punk, di anarchici, sui poster di Novorossiya e di a-la Columbine.

Il presidente Vladimir Putin è stato immediatamente informato e, secondo quanto riferito dal portavoce, ha già espresso condoglianze e vicinanza alle famiglie delle vittime dell'esplosione. Non è la prima volta che la Russia deve fare i conti con attacchi terroristici nel proprio territorio.

Kerch è una città portuale di fronte alla Russia: la penisola di Kerch (in Crimea) e la penisola di Taman (nel sud della Russia) sono collegate da un enorme ponte inaugurato il 15 maggio scorso dal presidente russo Vladimir Putin.

Il "ponte di Crimea" è lungo ben 19 chilometri e attraversa il distretto di Kerch, un braccio di mare fra il Mare d'Azov e il Mar Nero.

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