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Il disprezzo dell'Isis nei confronti delle vittime dell’Olocausto

Lo Stato islamico non voleva soltanto minacciare Israele, ma infangare anche il ricordo delle vittime dell’Olocausto

 Il disprezzo dell'Isis nei confronti delle vittime dell’Olocausto

Lo Stato islamico ha diffuso il suo ultimo messaggio audio nel giorno in cui l'intera comunità internazionale commemorava le vittime dell'Olocausto. Non è stato certamente un caso. È stato un gesto di disprezzo.

Tradotti in ebraico alcuni passaggi del messaggio di Abu Hamza al-Qurashi

Alle 19,45 di ieri sera, le principali piattaforme web dello Stato islamico hanno diffuso l’artwork che alleghiamo. È la traduzione in ebraico di alcuni passaggi del messaggio audio letto dal nuovo portavoce dello Stato islamico Abu Hamza al-Qurashi. Anche questa breve traduzione potremmo ritrovarla questa sera su al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. La procedura adottata in questi specifici casi è nota. Quello di questa sera sarà un numero dedicato (dalle due alle quattro pagine) al messaggio audio تَمَرَ اللَّهُ عَليهم وللكافرين أمثالها diffuso lunedì scorso dalla Fondazione al-Furqan. Potrebbe anche essere un numero “speciale”. Oltre alle operazioni rivendicate ed impossibile da confermare in maniera indipendente, anche il Coronavirus (soltanto citato a pagina undici nel precedente numero) potrebbe trovare maggiore visibilità. Gli autori di al-Naba potrebbero utilizzare la medesima tecnica IW adottata nel febbraio dello scorso anno poco dopo la scoperta del super batterio blaNDM-1.

Il disprezzo nei confronti delle vittime dell’Olocausto

È certamente vero che lo Stato islamico ha citato nel suo messaggio audio il piano di pace degli Stati Uniti per il Medio Oriente. Tuttavia quello è solo un passaggio di un lungo testo volutamente diffuso nel giorno in cui l'intera comunità internazionale commemorava le vittime dell'Olocausto. Lo Stato islamico non voleva soltanto minacciare Israele, ma infangare anche il ricordo delle vittime dell’Olocausto. La scelta di pubblicare il messaggio audio il 27 gennaio scorso non è stato un caso. Un gesto di disprezzo. E sarebbe un grosso errore collegare il messaggio audio soltanto al piano di pace israelo-palestinese di Trump. La finestra di pubblicazione è stata scelta principalmente per disprezzare le vittime di quel genocidio sistematico ed industriale messo in atto dai nazisti. L’ultimo messaggio audio dello Stato islamico non è stato diffuso in un giorno qualunque. Non è stata certamente una coincidenza o un “fortuito” caso.

Come direbbero i terroristi “il caso non esiste”.

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