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Ebola, a Madrid controlli su alcuni possibili contagiati

Un'infermiera il primo caso in Europa. Negativi i test di una collega ricoverata in ospedale

Staff dell'ospedale Carlos III di Madrid e un poliziotto a guardia della struttura
Staff dell'ospedale Carlos III di Madrid e un poliziotto a guardia della struttura

Un'infermiera contagiata dall'ebola e altre tre persone in ospedale per sottoporsi alle analisi. È questa la situazione che sta affrontando in queste ore la Spagna, dove ieri è stato confermato il primo caso di un ammalato che ha contratto la malattia in Europa.

La paziente è una donna che faceva parte dell'équipe medica che si è occupata di Manuel Garcia Viejo e Miguel Pajares, due missionari rimpatriati dall'Africa dopo avere contratto l'ebola, deceduti nei mesi scorsi. Viene trattata con trasfusioni di sangue di una suora missionaria, Paciencia Melgar, guarita dopo avere contratto il virus in Liberia.

Con lei sono state ricoverate oggi tre persone. In ospedale ci sono un ingegnere di ritorno da un viaggio internazionale e il marito della donna in cui è stata riscontrata l'ebola. Poi una seconda infermiera che faceva parte della stessa équipe medica, che sarebbe però sana.

La donna è stata ricoverata all'ospedale La Paz-Carlos III di Madrid per precauzione, dopo avere sofferto di diarrea, uno dei sintomi dell'ebola, ma non di febbre.

L'Unione Europea ha chiesto questa mattina chiarimenti alla Spagna, temendo possibili falle nel sistema sanitario. I medici, intanto, stanno lavorando per identificare le persone che sono venute a contatto con l'infermiera contagiata e hanno rintracciato 22 persone.

Dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), aggiornati al 3 ottobre, parlano di 7470 casi in Africa occidentale, contando sia i casi confermati che quelli probabili.

2071 i morti certi, 3431 calcolando i decessi tuttora da verificare.

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