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"Denunciai Regeni, era una spia". Procura indaga sulla polizia

A Roma inquirenti puntano sull'ultimo video e sul ruolo della Sicurezza nazionale

Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana per chiedere la verità sulla morte di Regeni
Un momento del sit-in davanti all'ambasciata egiziana per chiedere la verità sulla morte di Regeni

Ci sono almeno cinque poliziotti della Sicurezza nazionale egiziana sottoposti allo scrutinio della procura di Roma, che si sta occupando delle torture e dell'uccisione di Giulio Regeni.

Sono in particolare due le persone su cui gli inquirenti hanno puntato gli occhi, ufficiali di polizia che risultano indagati per omicidio premeditato al Cairo, per avere partecipato al conflitto a fuoco in cui, al Cairo morirono cinque componenti di una banda criminalità che l'Egitto incolpò per la morte del giovane italiano, in uno di molti tentativi di depistare le indagini, solo per poi rimangiarsi tutto.

È questo uno degli ambiti su cui si lavora a Roma, dove si prende in considerazione anche il filmato emerso ieri e registrato da Mohamed Abdallah, il leader del sindacato degli ambulanti che finì per denunciarlo, ritenendolo un operativo dei servizi segreti, un uomo che Regeni nei suoi appunti definì "una miseria umana".

La prima questione da risolvere è su chi decise di registrare quel video. Perché se c'è chi sostiene che la microcamera arrivò dalla polizia, insieme con l'ordine, tuttavia ci sono anche due agenti che dicono che le forze dell'ordine non c'entrano nulla e che Abdallah agì in autonomia, utilizzando il suo telefonino.

"Era una spia e l’ho fatto parlare e registrato con spirito patriottico", ha detto oggi Abdallah al quotidiano El Shorouk, aggiungendo che "le sue domande avevano destato sospetti nei cinque precedenti incontri in cui abbiamo parlato" e di essersi inventato la storia della moglie malato di cancro per convincerlo a parlare.

Il sindacalista chiese a Regeni soldi per la famiglia: soldi che l'italiano spiegò più volte di non potergli dare, perché non erano suoi, ma piuttosto stanziati per ricerche, non per uso privato.

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