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Lufthansa bloccata dagli scioperi. Sindacati: "Basta delocalizzazioni"

Tredicesimo sciopero in meno di un anno contro il piano di riduzione di costi. L'azienda: "Dobbiamo seguire Ryanair e Easyjet"

Lufthansa bloccata dagli scioperi. Sindacati: "Basta delocalizzazioni"

Nuovo record per la compagnia aerea Lufthansa. Non si tratta di record di passeggeri o di fatturato, ma di scioperi. In un anno ben 13. I piloti della compagnia tedesca rimarranno fermi per due giorni costringendo la compagnia a tagliare diversi voli. Ottantaquattro nella mattinata di oggi dagli areoporti di Monaco, Francoforte e Duesseldorf, più altri 90 transoceanici entro mezzanotte.

Alla base della protesta c'è il trattamento retributivo e previdenziale. I piloti di Lufthansa, Lufthansa-Cargo e Germanwings hanno iniziato il braccio di ferro con l'azienda di Colonia nell'aprile 2014 e da allora hanno incrociato le braccia 12 volte fino a marzo di quest'anno, quando i vertici dell'impresa avevano promesso di raggiungere l'accordo.

Ora, dopo sei mesi senza una firma, i sindacati hanno ripreso le ostilità. La sigla Cockpit accusa l'azienda di non rispettare i contratti collettivi di lavoro e di pagare i suoi dipendenti meno di quanto previsto dalla legge. Accusano inoltre la compagnia per una delocalizzazione che punta a cercare posti di lavoro in Paesi con condizioni fiscali favorevoli, spostando da Lufthansa alla controllata low-cost Eurowings diverse tratte di medio raggio.

"Non possiamo escludere ulteriori scioperi questa settimana" ha dichiarato Markus Wahl, portavoce del sindacato confermando che i piloti sono pronti a continuare: "Sono possibili scioperi anche nelle prossime settimane". Gli scioperi degli ultimi 18 mesi hanno causato a Lufthansa un danno di oltre 300 milioni di euro.

Dal canto suo la compagnia ha risposto che la ricerca di una riduzione dei costi deriva dalla necessità di fronteggiare la concorrenza di compagnie low-cost come Ryanair e Easyjet.

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