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Non ci sono macchinisti, in Germania corsi per richiedenti asilo

I corsi linguistici e professionali saranno finanziati dallo stato federale interessato e dalle principali compagnie di trasporto. “Si potrà sperimentare anche in altri settori”, commenta il direttore dell’Agenzia per l’impiego

Non ci sono macchinisti, in Germania corsi per richiedenti asilo

La Germania prepara la strada per trovare occupazione ai richiedenti asilo presenti entro i propri confini, tentando un percorso di formazione per poter avere a disposizione nuovi conducenti ferroviari.

Il progetto più concreto pare quella dello stato federato del Baden-Württemberg, nella parte sudoccidentale del paese. L’intenzione deriverebbe in primis dalla necessità di trovare un impiego ai quasi 45mila richiedenti asilo ancora a spasso. In secondo luogo, a spingere verso una soluzione del genere, ci sarebbe lo scarso interesse dimostrato dai tedeschi dinanzi alla possibilità di ricoprire il ruolo di conducente ferroviario.

Secondo quanto riferito dal ministero dei trasporti del Baden-Württemberg, entro i primi mesi del prossimo anno diventerà un’irrinunciabile necessità quella di reperire mille figure professionali nel settore sopra menzionato, prima di arrivare ad un’inevitabile crisi nei trasporti ferroviari a causa della mancanza di personale.

Basterà una buona conoscenza del tedesco per accedere a corsi di lingua e di formazione professionale pagati direttamente dallo stato federale e da alcune compagnie di trasporto, che si divideranno l’onere delle spese.

Per evitare di arrivare troppo a ridosso delle scadenze sopra citate, i corsi dovrebbero esser fatti partire dalla fine del corrente anno e potrebbero estendersi anche alla formazione di operai addetti alla costruzione di binari e meccanici. Il direttore dell’Agenzia federale per l’impiego della Germania Christian Rauch spiega che si tratta di un esperimento che, in caso di successo, potrebbe esser ripetuto.

“Questa iniziativa potrebbe incontrare un grande interesse in altri settori, alla ricerca di lavoratori qualificati tra i rifugiati”, ha commentato, come riportato da “EuropaToday”.

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