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L'abbraccio mortale di Macron. Così Conte si inchina a Parigi

Tra Roma e Parigi ci si prepara alla ripresa di idilliaci rapporti bilaterali dopo le tensioni con il governo gialloverde: a guidare la "giravolta" con la Francia è, ancora una volta, il Movimento Cinque Stelle

L'abbraccio mortale di Macron. Così Conte si inchina a Parigi

Scoppia la pace tra Italia e Francia: sembrano lontani i tempi in cui Macron ritira il suo ambasciatore, Di Maio incontra i leader dei gilet gialli e Parigi parla del governo di Roma come un pericolo.

Non è passato nemmeno un anno da quel momento, ma politicamente è cambiato tutto: l’Italia, con il nuovo governo giallorosso, vira verso il tricolore francese. Non a caso arrivano le critiche dell’ex ministro dell’Interno e leader leghista Matteo Salvini, il quale in più occasioni parla di un Conte bis scritto più in Europa che nelle stanze della politica romana.

Alla Farnesina arriva una lettera del ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, il quale si dice oramai pronto a cambiare atteggiamento verso l’Italia. E dalla sede del nostro ministero degli esteri, fanno sapere che si è pronti a fissare un incontro con Luigi Di Maio, nuovo capo della nostra diplomazia.

Altro che gilet gialli, critiche a Macron, duello sulla Libia e polemiche per i migranti abbandonati dalla gendarmeria francese oltre confine. Tutto spazzato via, il nuovo esecutivo italiano piace alla Francia ed oramai le distanze tra Tour Eiffel e Colosseo sono ridotte se non cancellate.

“In Italia c’è un nuovo governo che appare più determinato ad avere con la Francia rapporti più positivi – conferma in un’intervista a Europe1 il ministro Le Drian – Ho scritto al mio nuovo collega Di Maio. Dopo quello che è successo, speriamo di avere relazioni più costruttive”.

Strani davvero i tempi della politica: fino a sette mesi fa Di Maio è un pericoloso leader che va a braccetto con i nemici dei gilet gialli, adesso è un “nuovo collega” con cui dialogare da subito.

E, dalle stanze di Palazzo Chigi, si vocifera che, anche nel discorso che il presidente del consiglio Conte sta preparando per incassare la fiducia alle camere, non mancheranno i riferimenti al riavvicinamento alla Francia.

Tutto superato, tutto cancellato, tutti d’amore e d’accordo: se il Pd non sorprende in questa posizione da paciere con la Francia, avendo esposto la bandiera francese nel proprio profilo social quando Macron ritira l’ambasciatore, la giravolta più clamorosa, ancora una volta, è quella del Movimento Cinque Stelle.

I grillini, al governo con la Lega, supportano la linea anti Macron dell’ex vice premier Salvini. Per il segretario del carroccio, il presidente francese è rappresentante di un modello d’Europa agli antipodi di quello voluto dal gruppo di partiti di cui la Lega e fa parte e di cui fa parte l’alleata francese Marine Le Pen.

Adesso, al governo con il Pd, Di Maio indossa le vesti di mediatore ed è pronto a rivestire il ruolo di traghettatore verso un nuovo momento, questa volta positivo, dei rapporti Italia – Francia. Come questo si tradurrà nei vari dossier che i due paesi seguono in comune, a partire da quello libico, è difficile a dirsi.

Di certo, oramai tra Parigi e Roma si è pronti ad eliminare ogni barriera ed ogni ostacolo ai rapporti bilaterali.

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