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Orlando, per Obama l'Isis non c'entra: "Estremismo di casa nostra"

Obama ha detto che non c’è alcuna prova chiara che il killer di Orlando sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un complotto più ampio. Trump invece insiste: "Perché i musulmani non denunciano gli estremisti alla polizia?"

Orlando, per Obama l'Isis non c'entra: "Estremismo di casa nostra"

Il presidente Barack Obama non ha dubbi: "Homegrown extremism", estremismo cresciuto entro i confini nazionali. Così definisce la strage di Orlando, spiegando che si è trattato di "qualcosa di simile a quello che abbiamo visto a San Bernardino". Obama ha quindi sottolineato come il killer abbia agito dopo aver acquistato un tipo armi "non difficili da ottenere".

Dalle prime indagini sulla strage, prosegue Obama parlando nella stanza ovale della casa Bianca, non emergono "prove chiare" sulla possibilità che l'attacco di cui si è reso responsabile Omar Mateen sia stato ordinato dall'estero. All'incontro alla Casa Bianca ha partecipato, oltre al vicepresidente Joe Biden, anche il direttore dell'Fbi James Comey. "Sembra che il killer si sia ispirato
da diverse fonti di informazione su Internet", ha detto ancora il presidente.

La strage, però, è già entrata a pieno titolo nella campagna elettorale. Donald Trump non fa sconti all'islam: "Perché i vicini, la comunità musulmana non segnalano queste persone alla polizia? Perché le persone che vivono attorno a questi manici non cominciano a parlare? Ci sono migliaia di persone con il cuore pieno di odio che vivono negli Stati Uniti".

Per Trump "è tempo di vietare l’ingresso alle persone che vengono dalla Siria e da altri Paesi con questa filosofia dell’odio".

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