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La polizia di Berlino: "Isis recluta terroristi tra i richiedenti asilo"

Blitz in moschea a Berlino. ll capo dei servizi: "I salafiti vogliono uno stato islamico in Germania"

La polizia di Berlino: "Isis recluta terroristi tra i richiedenti asilo"

La polizia di Berlino ha effettuato alcuni raid in una moschea e in diversi appartamenti della capitale germanica in un'operazione contro potenziali terroristi dell'Isis.

Il blitz, scattato ieri mattina, ha dato seguito alle segnalazioni dell'intelligence sul pericolo di un reclutamento di aspiranti tagliagole tra i profughi siriani che da settimane si stanno riversando in Germania al ritmo di diverse migliaia al giorno.

Il capo dei servizi interni, dell'ufficio per la protezione della Costituzione, Hans-Georg Maassen, ha spiegato che le autorità germaniche sono tuttora "molto preoccupate" che elementi islamisti, "sotto la copertura dell'aiuto umanitario possano sfruttare l'emergenza in corso per fare proselitismo tra i richiedenti asilo." Già un'altra volta, nel corso di quest'anno, Maassen aveva avvertito chiaramente che i Salafiti (una branca radicale dell'islam sunnita il cui numero in Germania è in rapido aumento, ndr) vorrebbero e vogliono stabilire uno stato islamico in Germania.

Anche se non ci sono ancora "prove certe" che i jihadisti si stiano introducendo nel Paese sotto le spoglie di profughi, l'allarme rimane comunque alto per quello che riguarda i nuovi reclutamenti. La polizia tedesca ha interrogato un imam prelevato dalla moschea appena dopo le preghiere del mattino, in quanto sospettato di aver incitato i fedeli a recarsi in Siria per unirsi all'Isis.

L'imam, un 51enne marocchino noto come Abdul Qader D, ha rigettato ogni accusa e quindi rilasciato senza alcun addebito. Le perquisizioni, inoltre, avrebbero avuto l'obiettivo di scoprire di più riguardo a un anonimo diciannovenne macedone attualmente in Siria a combattere per lo Stato Islamico. Non vi sarebbero, tuttavia, connessioni, con l'attacco di settimana scorsa, quando un jihadista aveva attaccato e ferito una poliziotta.

II vero e grande, problema, tuttavia, resta quello dei controlli alle frontiere: dopo una settimana di apertura, il governo della Merkel li ha reintrodotti nel tentativo di fare chiarezza sull'identità dei profughi che ogni giorno si presentano ai confini tedeschi.

Troppi, però, sono entrati ed entrano con documenti falsi o addirittura senza alcun documento.

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