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I caccia francesi in volo sulla Siria. Londra: "Useremo di nuovo i droni"

Il ministro della Difesa di Cameron difende la posizione del governo sull'uccisione mirata di due jihadisti. Rafale in missione dal Golfo

I caccia francesi in volo sulla Siria. Londra: "Useremo di nuovo i droni"

I francesi non hanno perso tempo. Dopo alcuni giorni di dibattito sulla possibilità di dare il via a una campagna di attacchi aerei in Siria contro il sedicente Stato islamico, i primi caccia Rafale si sono alzati in volo insieme ai velivoli della coalizione internazionale.

È il ministero della Difesa ad annunciare la prima missione siriana dell'Armée de l'air, decollata da una base nel Golfo persico in mattinata, per un volo di ricognizione su possibili obiettivi dell'Isis. Nei prossimi giorni gli aerei potrebbero tornare a sorvolare la Siria.

Al momento i francesi non hanno ancora condotto attacchi veri e propri, ma ieri il presidente Hollande ha assicurato che l'Eliseo è pronto a entrare in campo, convinto che una soluzione alla quadriennale crisi non possa che passare dall'allontanamento dal potere di Bashar al-Assad.

Ad attaccare in Siria pensano anche gli inglesi. La Camera dei comuni dovrà discutere a breve sull'opportunità di allargare l'azione di contrasto all'Isis. Nel frattempo il ministro della Difesa, Michael Fallon, ha ribadito alla Bbc che Londra è pronta ad autorizzare nuovi attacchi drone mirati.

Ieri il primo ministro Cameron ha confermato la morte di due jihadisti di origine britannica, Reyaad Khan e Abdul Raqib Amin, uccisi da un drone mentre si trovavano nell'area di Raqqa, la capitale de facto del sedicente Stato islamico in Siria.

Nell'informare i parlamentari, il premier inglese ha spiegato che i jihadisti preparavano attacchi contro il loro Paese, giustificando così l'azione. Khan e Amin erano comparsi in un video di propaganda dell'Isis in cui invitavano altri a raggiungerli, unendosi alla causa del jihad. Con loro c'era anche un terzo britannico, Nasser Muthana.

Originario di Cardiff, il 20enne Nasser ha lasciato la Gran Bretagna per la Siria, insieme al fratello Aseel. Il padre, Ahmed, arrivato in Gran Bretagna dallo Yemen quando era adolescente, ha difeso sulla stampa la scelta di Cameron di autorizzare l'attacco in Siria. "Sono preoccupato che i miei figli faranno la stessa fine - ha aggiunto - ma se ciò che dice il governo su possibili attacchi terroristici è vero, allora hanno fatto bene".

@ACortellari

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