Guerra in Ucraina

"Obbediamo". L'Azov cede: cosa succede nell'acciaieria

Il battaglione Azov ha deciso di eseguire l'ordine del comando supremo: "Per salvare vite umane l'intera guarnigione di Mariupol sta attuando la decisione di evacuazione"

"Obbediamo". L'Azov cede: cosa succede nell'acciaieria

"Eseguiamo l'ordine di evacuazione del comando supremo". Il battaglione Azov lascerà l'acciaieria Azovstal, l'ultimo baluardo della resistenza ucraina rimasto nella città di Mariupol. L'annuncio è stato dato in un messaggio video dal comandante del reggimento, Denis Prokopenko.

L'annuncio del comandante del bataglione Azov

Dopo aver resistito 82 giorni, ha dichiarato Prokopenko, respingendo "le forze soverchianti del nemico", ora "per salvare vite umane", la guarnigione sta attuando la decisione approvata dal comando supremo, "sperando nel sostegno del popolo ucraino". La decisione consiste, come detto, nell'uscita dei combattenti dallo stabilimento. "Non esistono operazioni o piani completamente sicuri durante una guerra - ha sottolineato ancora lo stesso Prokopenko - ed è necessario capire se tutti i rischi sono stati calcolati e se è stato elaborato un piano B".

Il comandante ucraino ha spiegato che in questo lasso di tempo l'esercito ucraino si è potuto riorganizzare, addestrare più personale e ricevere armi dai Paesi partner con le quali combattere contro i russi. "Nessuna arma funzionerà senza militari professionisti, il che li rende l'elemento più prezioso dell'esercito", ha aggiunto Prokopenko. "Per salvare vite umane, l'intera guarnigione di Mariupol sta attuando la decisione di evacuazione approvata dal Comando supremo e spera nel sostegno del popolo ucraino", ha concluso il comandante.

L'evacuazione di Azovstal

Il Ministero della Difesa russo, come sottolineato dalla Cnn, ha affermato che l'evacuazione delle forze ucraine dall'edificio è iniziata. I media dell'autodichiarata Repubblica popolare di Donetsk hanno mostrato un combattente ferito su una barella arrivato in un ospedale della medesima regione. L'uomo non ha rilasciato dichiarazioni e, al momento, è impossibile confermare la sua identità.

"Il 16 maggio, a seguito di negoziati con i rappresentanti dei militari ucraini bloccati sul territorio dello stabilimento metallurgico Azovstal a Mariupol, è stato raggiunto un accordo sulla rimozione dei feriti", ha fatto sapere il Ministero di Mosca, secondo l'agenzia di stampa RIA Novosti.

La svolta

"Attualmente è stato stabilito un regime di cessate il fuoco nell'area dell'acciaieria ed è stato aperto un corridoio umanitario, attraverso il quale i militari ucraini feriti vengono consegnati a una struttura medica a Novoazovsk, nella Repubblica popolare di Donetsk, per fornire loro tutte le assistenza necessaria", ha informato, ancora, il dicastero russo. Ricordiamo che Novoazovsk si trova a circa 40 chilometri da Mariupol.

Ma ricordiamo, soprattutto, che la svolta su Azovstal è arrivata soltanto nelle ultime ore.

"A seguito dei colloqui con i rappresentanti delle truppe ucraine bloccate presso l'acciaieria Azovsta a Mariupol, il 16 maggio è stato raggiunto un accordo per evacuare i feriti", ha annunciato Mosca nel pomeriggio, precisando l'attuazione, appunto, di un cessate il fuoco nell'area dell'impianto nonché l'apertura di un corridoio umanitario.

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