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Spygate, Trump: "Barr scoprirà molta corruzione"

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato con Sergio Mattarella dell'inchiesta del Ministro della Giustizia Usa William Barr che tocca anche l'Italia

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È una vera bomba quella che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump lancia sull'inchiesta dei procuratori William Barr e John Durham sulle origini del Russiagate. Si tratta dell'indagine avviata da Washington per determinare se la condotta delle agenzie federali nei confronti della campagna di Trump nel 2016 fosse"lecita e appropriata". "Non conosco il contenuto del rapporto del procuratore generale William Barr ma prevedo che scoprirà molta corruzione" ha spiegato Donald Trump rispondendo a una domanda sull'indagine del ministro della Giustizia Usa. Trump, riporta l'Agi, ha parlato durante l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nello Studio Ovale.

Nel colloquio odierno con il Presidente Mattarella, dunque, un piccolo spazio l'ha avuto anche la vicenda Spygate, l’indagine che ha lo scopo di accertare se funzionari di alto rango in varie agenzie governative americane abbiano abusato del loro potere al fine di condurre una raccolta di informazioni illecita su una campagna presidenziale a fini politici, nonché di chiarire il ruolo dei servizi segreti dei Paesi alleati degli Stati Uniti. Come riportato da Inside Over nei giorni scorsi, il ministro della giustizia degli Stati Uniti William Barr e il procuratore John Durham potrebbero tornare presto in Italia. Lo ha rivelato una fonte anonima dell’intelligence Usa all’agenzia di stampa Reuters, che conferma come al centro degli incontri fra Barr e i vertici dell’intelligence italiana del 15 agosto e del 27 settembre ci fosse il docente maltese Joseph Mifsud e la sua rete – vastissima – rete di relazioni. La fonte dell’intelligence americana ha spiegato che è probabile che Barr o Durham – o entrambi – tornino presto in Italia per proseguire le indagini, sottolineando che la pista Mifsud è ancora caldissima. Al momento la notizia non è stata confermata dal Dipartimento di Giustizia, che però non aveva nemmeno comunicato i due precedenti viaggi di William Barr a Roma.

Secondo un’indiscrezione del Corriere della Sera, i Servizi segreti italiani avrebbero svolto le indagini per conto degli Stati Uniti, ed è stato il direttore del Dis Gennaro Vecchione ad avviare accertamenti, su richiesta del ministro della Giustizia William Barr. Dopo l’incontro di Ferragosto, la riunione del 27 settembre scorso a Roma è servita proprio a dare conto dell’esito delle verifiche, che però non avrebbero soddisfatto del tutto i Procuratori americani. Nel frattempo, si attende che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferisca al Copasir.

Nei mesi scorsi era stato proprio il Presidente Usa a tirare in ballo proprio l'Italia. Il 18 giugno scorso, in collegamento telefonico con Sean Hannity, celebre anchorman di Fox News, accusò di fatto Paesi stranieri – tra cui l’Italia – di aver “spiato” la sua campagna nel 2016 e di aver "cospirato" contro di lui. L’anchorman Sean Hannity chiese al presidente se i "gruppi di intelligence ai massimi livelli” di “Italia, Gran Bretagna e Australia" fossero stati coinvolti nell’aver spiato "cittadini americani e violato leggi americane". Il tycoon, in diretta, non smentì l’affermazione di Hannity e aggiunse: "E l’Ucraina. Attenzione all’Ucraina. Come è accaduto che l’Fbi non abbia preso i server? Podesta ha detto loro di togliersi dai piedi.

Come mai non hanno preso i server del Comitato nazionale democratico?”.

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