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Tensione Russia-Ucraina, a bordo nelle navi c'erano spie di Kiev

Dopo le prime rivelazioni da parte della Russia, arrivano le conferma direttamente dall'agenzia di intelligence militare ucraina. E ora la tensione cresce. L'Fsb russo ha pubblicato un video con le confessioni degli agenti

Tensione Russia-Ucraina, a bordo nelle navi c'erano spie di Kiev

A bordo delle tre imbarcazioni ucraine sequestrate dalla Russia nel Mar d'Azov c'erano ufficiali dei servizi segreti di Kiev. La conferma è arrivata direttamente dal presidente dei Servizi di Sicurezza ucraini (Sbu), Vasyl Hrytsak, che ha affermato che a bordo delle tre imbarcazioni militari di Kiev erano presenti agenti del controspionaggio militare ucraino. Secondo la nota diffusa dallo stesso Sbu, i funzionari del controspionaggio accompagnano costantemente le unità navali delle forze armate, della guardia nazionale e del servizio di confine di Stato.

La notizia della presenza di agenti dei servizi ucraini era stata data ieri sera dallo stesso governo della Russia. Mosca aveva confermato non solo la presenza di funzionari del Sbu a bordo, ma anche il fatto che le tre imbarcazioni avessero le armi puntate contro altre navi russe già dalla mattina del 25 novembre. E questa notte, sono iniziati gli interrogatori ai membri degli equipaggi sequestrati.

I Servizi di Sicurezza ucraini, nel comunicato diffuso in queste ore, chiedono ai colleghi russi di "fermare la pressione psicologica e fisica sui militari ucraini". Intanto, l'Fsb russo aveva anche diffuso un video (poi scomparso dopo alcune ore) in cui tre membri degli equipaggi coinvolti nel sequestro ammettevano di aver compiuto un'operaizone illegittima e di essere entrati in acque territoriali russe nonostante l'avvertimento della Marina russa.

Il comandante Vladimir Lesovoy dichiara di avere ignorato le richieste inviate via radio dalle guardie di frontiera russe. Un ufficiale del controspionaggio dello Sbu, Andrei Drach, ha invece ammesso che la nave su cui si trovava, la Nikopol, è entrata in acque russe, "dove la guardia costiera ha avvertito che stavamo violando la legislazione della Federazione russa".

Il comandante della Marina ucraina, Igor Voronchenko, ha accusato la Russia e i suoi servizi segreti di "costringere" i marinai ucraini a dare "false testimonianze".

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