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Ora attaccano Trump perché nomina un musulmano come consulente

La nomina effettuata da Trump ha provocato sia i malumori di molti parlamentari repubblicani sia la dura reazione dei vertici islamici Usa

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L’amministrazione Trump ha ultimamente nominato un musulmano quale consulente del dipartimento di Stato in materia di diritti umani.

Il tycoon ha infatti designato un professore del californiano Zaytuna College, ente di ricerca sui precetti coranici, come componente della neoistituita “Commissione sui diritti inalienabili”, organo di 10 membri incaricato di fornire pareri al segretario di Stato Mike Pompeo sulle principali questioni etiche del panorama internazionale. Il soggetto prescelto di recente si chiama Mark Hanson, cittadino americano che, dopo essersi convertito al credo maomettano nel 1977, ha assunto il nome di Hamza Yusuf. Costui, all’indomani degli attentati jihadisti dell’11 settembre 2001, era stato investito dall’allora presidente George W. Bush del compito di collaborare con la Casa Bianca per definire la politica di Washington verso il mondo arabo-musulmano. Per i media statunitensi, inoltre, egli sarebbe una delle personalità “maggiormente aperte e liberali” negli ambienti culturali islamici contemporanei.

Proprio l’esperienza di Yusuf al servizio delle istituzioni nazionali e il suo moderatismo, ha precisato l’ufficio-stampa del presidente Usa, avrebbero indotto Trump ad affiancare a Pompeo tale docente. La nomina dell’intellettuale in questione rientrerebbe anche nell’ottica di rendere la neonata Commissione sui diritti inalienabili ricca di“orientamenti religiosi e retroterra culturali variegati”.

Tuttavia, la scelta dell’inquilino della Casa Bianca ha provocato diversi malumori. In primo luogo, dei parlamentari repubblicani appartenenti alle fazioni più conservatrici hanno appunto condannato la designazione del professore dello Zaytuna College denunciando il "voltafaccia" dell'amministrazione in carica ed evidenziando l’“incompatibilità” tra il Corano e la cultura dei diritti umani. Il senatore del Gop John Thune ha quindi bollato come“inaccettabile” l’ingresso di Yusuf nel neocostituito organo consultivo del dipartimento di Stato evidenziando i legami dell’intellettuale maomettano con alcuni “campioni della repressione delle libertà civili”. A detta di Thune, il docente sarebbe infatti un “sodale” di molti membri delle famiglie attualmente al potere negli Emirati Arabi Uniti, ossia di soggetti responsabili di attuare un soffocante controllo sulla vita degli abitanti di quei territori.

La nomina decisa da Trump ha anche suscitato la rabbia dei vertici islamici statunitensi.

Questi, per bocca di Usaama al Azami, docente di Studi coranici presso l’università di Princeton, hanno commentato l’ingresso di Yusuf nello staff di Mike Pompeo gridando al “tradimento” e biasimando il rappresentante dello Zaytuna College per essersi venduto all’amministrazione federale più islamofoba della storia”.

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