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La Turchia espelle tre giornalisti tedeschi. Ira di Berlino

I soggetti espulsi avevano, nei mesi precedenti, ripetutamente denunciato la “linea autoritaria” imposta alla società turca dall’esecutivo a guida Akp

La Turchia espelle tre giornalisti tedeschi. Ira di Berlino

La Turchia ha in questi giorni decretato l’espulsione dal proprio territorio di tre giornalisti tedeschi. È la prima volta nella storia del Paese anatolico che dei rappresentanti della stampa estera vengono dichiarati “soggetti indesiderati”.

I tre cittadini tedeschi obbligati da Ankara a lasciare il suolo turco sono Thomas Seibert, inviato del quotidiano Der Tagesspiegel, Jörg Brase, membro della redazione della televisione pubblica Zdf, e Halil Gülbeyaz, giornalista dell’emittente Ndr Tv. Costoro concordano nell’indicare, quale causa del loro allontanamento, gli articoli e i reportage fortemente anti-Erdoğan da essi finora realizzati.

I soggetti espulsi avevano infatti, nei mesi precedenti, ripetutamente denunciato la “linea autoritaria” imposta alla società turca dall’esecutivo a guida Akp e, in particolare, avevano condannato l’ondata di arresti disposta da Ankara ai danni di centinaia di giornalisti locali “scomodi”. Gli stessi cittadini tedeschi, contattati dai media occidentali subito dopo l’emissione del decreto turco di espulsione, hanno quindi nuovamente accusato Erdoğan di volere “cancellare la libertà di informazione”.

Ad esempio, Jörg Brase ha dichiarato ai microfoni della Bbc: “Per me è stato più facile svolgere il mestiere di giornalista in Iran piuttosto che in Turchia. Il governo di Ankara, dopo avere ridotto al silenzio la stampa locale, ha ultimamente deciso di ridurre nella stessa umiliante condizione i rappresentanti dei media esteri.” Brase ha poi esortato la cancelliera Merkel e gli altri leader Ue a indurre Erdoğan a mettere fine alla propria offensiva diretta contro gli organi di informazione.

La scelta di Ankara di espellere i tre Tedeschi ha immediatamente provocato l’indignata reazione del governo di Berlino. Il ministro degli Esteri federale, Heiko Maas, ha infatti bollato come “inaccettabile” il provvedimento varato dalle autorità anatoliche ai danni di tali rappresentanti della stampa occidentale.

Il titolare del dicastero in questione ha quindi accusato pubblicamente l’esecutivo Erdoğan di “calpestare la libertà di stampa”.

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