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Orrore in Francia: prete ammazzato da un immigrato

Prete assassinato in Francia da un uomo che era già accusato per l'incendio della cattedrale di Nantes. Polemiche di Marine Le Pen

Orrore in Francia: prete ammazzato da un immigrato

Un prete è stato ucciso in Francia da un uomo che era accusato di aver incendiato la cattedrale di Nantes nel 2020. Poco fa, il ministro dell'Interno Darmanin ha specificato che l'uomo non poteva essere soggetto ad espulsione, poiché sottoposto ad un regime di sorveglianza, così come ripercorso dall'Adnkronos. La destra transaplina si è infatti detta scandalizzata per la mancata espulsione, che avrebbe potuto scongiurare - dicono - l'omicidio del sacerdote.

L'uccisione del prete ha avuto luogo in queste ore. L'omicidio è avvenuto a sud di Cholet, una delle cittadine ricordate dalla storia per la guerra di Vandea. Il consacrato è stato assassinato a a Saint-Laurent-sur-Sèvre. Le ricostruzioni di queste ore raccontano di come il corpo esamine del sacerdote sia stato rintracciato all'interno di un monastero di frati missionari. A raccontarlo, tra gli altri, è stata pure la Lapresse. Ma - come premesso - è sul colpevole che si sta soffermando la lente d'ingrandimento delle cronache (e non solo di quelle).

prete ucciso in francia

Secondo quanto ripercorso sempre dall'Adnkronos, infatti, l'omicida non era del tutto sconosciuto alle autorità preposte a garantire la sicurezza Oltralpe. Si tratta di un uomo originario della Ruanda che era già divenuto noto per l' incendio doloso nella cattedrale di Nantes circa un anno fa. Il ruandese era stato chiamato in causa dagli inquirenti. All'epoca dei fatti, si parlava di ben tre incendi appiccati in contemporanea.

Oggi, lo stesso uomo accusato di aver dato alle fiamme la cattedrale gotica si è reso responsabile della morte del consacrato. L'assassino ha optato per consegnarsi in maniera spontanea dopo aver commesso il delitto. Il killer, dopo aver incontrato le forze preposte, ha peraltro confessato di essere l'autore dell'omicidio dell'uomo di Chiesa. Peraltro, l'uomo originario del Ruanda - sottolinea l'agenzia Nova - dovrebbe anche aver confessato di essere l'artefice dell'incendio di Nantes nel 2020.

Tornando indietro nel tempo, sembra che, dopo l'incendio della cattedrale di Nantes, l'uomo sia stato parzialmente scagionato dalla giustizia. In realtà, come spiegato dal capo di Dicastero, il migrante era tenuto sotto controllo per via delle accuse. Ma le critiche che stanno emergendo riguardano il mancato provvedimento di espulsione. Proprio su questo elemento è stata già sollevata più di qualche polemica, soprattutto dalla parte politica contrapposta a quella che regge l'esecutivo francese. Intanto il ministro dell'Interno della nazione transalpina Gerald Darmanin ha voluto esprimere pieno sostegno alla comunità cattolica francese mediante Twitter, dando pure l'annuncio dell'assassinio. Il ministro, mentre scriviamo, si è recato sul posto.

Intanto Marine Le Pen, il leader del Rassemblement National, è intervenuta su quanto accaduto, attaccando la gestione della vicenda che ha preceduto quest'omicidio e non solo: "In Francia - ha scritto la figlia di Jean Marine - si può essere clandestino, incendiare la cattedrale di Nantes, non essere mai espulso, ed essere recidivo con l'assassinio di un prete", ha scritto su Twitter la donna che si candiderà all'Eliseo per la seconda volta il prossimo anno. E ancora: "Quello che succede nel nostro Paese è di una gravità senza precedenti: è il fallimento completo dello Stato e di Darmanin".

La diocesi di Rennes ha detto la sua, rimarcando come padre Oliver Maire - questo è dunque il nome del sacerdote ucciso - sia stato vittima della sua "generosità".

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