Cronaca nera

Il sacerdote positivo alla cocaina è sparito. Che fine ha fatto?

Don Daniel Cardenas, il sacerdote denunciato in provincia de L'Aquila dopo essere risultato positivo alla cocaina, risulta irreperibile. Il vescovo di Sulmona gli avrebbe da tempo tolto il sussidio e anche con la comunità di Rivisondoli sembrerebbe essersi aperta una frattura che appare difficile da ricomporre

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Da un lato un sacerdote che non risponderebbe al telefono (se non sporadicamente) e del quale nessuno ha più notizie certe da ore. Dall'altra, un paese diviso fra chi continua a sostenerlo e chi sente di esser stato "tradito": diversi residenti avrebbero già puntato il dito contro il religioso. Questa, a quanto pare, la situazione fotografata oggi pomeriggio dagli inviati de "La vita in diretta" a Rivisondoli, il paese situato in provincia de L'Aquila salito alla ribalta delle cronache nazionali per l'incidente che nei giorni scorsi ha avuto per protagonista don Daniel Cardenas. Il prete di origini colombiane è infatti risultato positivo alla cocaina, dopo esser stato trasportato all'ospedale di Sulmona per essere soccorso a seguito del sinistro stradale nel quale era rimasto coinvolto. Gli è stata quindi revocata la patente, è stato denunciato e stamani, sempre stando a quanto emerso durante la trasmissione in onda su Rai 1, avrebbe avuto un duro confronto con il vescovo di Sulmona. Nessuno sa tuttavia dove sia finito adesso il sacerdote: c'è chi dice sia a L'Aquila, chi pensa sia a Chieti, ma non c'è ancora nessuna certezza.

Fra il prete sudamericano e una parte tutt'altro che marginale della comunità rivisondolese sembrerebbe tuttavia essersi creata una frattura: se c'è chi si è schierato al suo fianco, non pochi hanno lasciato intendere di aver perso la fiducia nei suoi confronti. A confermare questa impressione ci sarebbero anche i diversi "rumors" poco edificanti sul suo conto che stanno emergendo in queste ore. Secondo quel che riporta Il Messaggero, don Daniel avrebbe ad esempio lasciato diverse bollette insolute, tanto da far staccare il riscaldamento in chiesa. Stando invece al Corriere, il sindaco di Rivisondoli aveva già chiesto al vescovo la sua rimozione. "C’è malcontento in una parte della popolazione - ha detto il primo cittadino Giancarlo Iarussi - perché a volte non dice messa, cambia le tradizioni". Nel 2022 fu indagato a quanto pare per fuga da incidente: dopo un altro sinistro nel quale rimase coinvolto, si sarebbe allontanato dicendo di dover celebrare la messa. La stampa abruzzese si focalizza poi sugli elementi di indagine su cui stanno lavorando adesso gli inquirenti, i quali vogliono capire chi gli abbia fonito la sostanza stupefacente.

E soprattutto con quali soldi la abbia eventualmente pagata perché il sacerdote, dopo l’allontanamento dalla parrocchia di Pescocostanzo (un'altra realtà comunale della provincia aquilana) era stato privato del sussidio della Chiesa: dovrebbe mantenersi con la carità, ma la notte dell’incidente era a quanto pare alla guida di una Toyota ibrida presa in leasing da una società trentina e con un canone da 400 euro al mese. Tanti insomma gli aspetti da chiarire: con chi aveva condiviso la cena prima di schiantarsi con la vettura sulla quattro corsie di Sulmona? Cosa ci faceva ad oltre 50 km di distanza dalla sua parrocchia, a notte inoltrata? Per i media locali il test avrebbe oltretutto evidenziato valori di cocaina nel sangue superiori a 1000 ng/ml quando il "cut-off", ovvero il limite di negatività, è di 300. "Non posso accettare che la mia immagine venga infangata per un semplice incidente" aveva dichiarato ieri don Cardenas al quotidiano Il Centro, prima di trincersarsi dietro il silenzio.

Un silenzio che avrebbe promesso di rompere definitivamente nelle prossime ore, con un comunicato.

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