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Usa verso le elezioni tra spie, hacker e cartelle cliniche

Il mega hackeraggio subito da Yahoo (500 milioni di account violati) e il sospetto che dietro ci sia uno stato straniero. I capi gruppo democratici della Commissione servizi segreti di Camera e Senato accusano Mosca

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Gli Stati Uniti si avvicinano all'8 novembre tra sospetti, accuse e scandali più o meno fondati. Niente di nuovo sotto il sole. Anche se quest'anno ci sarebbe una novità: sulla politica americana irrompe una potenza straniera, la Russia. Ne sono sempre più convinti i democratici. La prima ad accusare i servizi segreti di Mosca fu Hillary Clinton. Ora arrivano le accuse lanciate da due pezzi grossi del partito dell'Asinello, Adam Schiff e Dianne Feinstein, capi gruppo della Commissione servizi segreti della Camera e del Senato: la Russia sta portando avanti "un serio e concertato tentativo di influenzare le nostre elezioni". L'accusa fa riferimento agli attacchi compiuti dagli hacker contro il comitato nazionale democratico (Dnc) e altre istituzioni politiche. Gli hacker, secondo i democratici, sarebbero collegati ai servizi segreti russi. Nella dichiarazione dei due esponenti democratici si legge che "questo tentativo vuole insinuare dubbi sulla sicurezza delle nostre elezioni e potrebbe essere teso ad influenzarne i risultati".

I vertici dell'intelligence americana sino ad ora sono stati cauti, evitando di puntare il dito contro il governo russo. La stessa Casa Bianca ha fatto sapere che sta aspettando i risultati di un'inchiesta ufficiale da parte dell'Fbi. C'è da dire, però, che diverse agenzie di intelligence considerano la Russia ("con la più alta probabilità") responsabile della violazione del sistema informatico dei democratici e degli altri attacchi. "Noi siamo convinti - proseguono Schiff e Feinstein - che gli ordini alle agenzie di intelligence russe di condurre queste azioni possano arrivare solo dai livelli più alti del governo russo".

Nelle scorse settimane la cautela e l'esitazione della Casa Bianca ha provocato critiche da parte di diversi esponenti democratici del Congresso, e nella dichiarazione di Schiff e Feinstein, pur non essendoci ovviamente nessuna critica esplicita ad Obama, si rivolge un monito diretto al presidente russo chiedendogli di interrompere queste attività. Intervistato dal Washington Post, Schiff ha spiegato che "è importante impedire che la Russia continui questo comportamento e noi chiediamo all'amministrazione di farlo".

Attacco a Yahoo, sospetti su stato straniero

Yahoo ritiene che l'attacco hacker in cui sono stati rubati i dati di almeno 500 milioni di account nel 2014 sia stato compiuto da un attore sostenuto da uno Stato. "L'indagine non ha trovato prove che l'attore sostenuto da uno Stato sia attualmente nel network di Yahoo", afferma la società. Tre funzionari dell'intelligence Usa, che hanno chiesto di non essere identificati, riferiscono che ritengono che l'attacco sia sostenuto da uno Stato. Questo perché vi sarebbero delle somiglianze con precedenti attacchi hacker attribuiti alle agenzie di intelligence russe o ad hacker in azione sotto le loro direttive. Yahoo ha fatto sapere che sulla vicenda sta collaborando con le autorità e l'Fbi ha riferito di essere al corrente della questione.

Il passaporto di Michelle Obama sul web

Il sito di hacker che nei giorni scorsi ha pubblicato le mail di Colin Powell colpisce ancora, pubblicando la foto del passaporto di Michelle Obama. "Dc Leaks" - il sito che gli esperti di cybersicurezza ritengono legato agli hacker russi responsabili nei mesi scorsi degli attacchi alla rete informatica della campagna elettorale, ha anche pubblicato le mail personali di un dipendente della Casa Bianca che starebbe lavorando anche per la campagna di Hillary Clinton.

Come sta davvero Hillary Clinton?

Accanto al tema cyber sicurezza a tenere banco, in queste ultime settimane prima del voto, ci sono le cartelle cliniche. In particolare quella di Hillary Clinton, che lo scorso 11 settembre, durante la commemorazione per le vittime di Ground Zero, ha accusato un malore, immportalato da una videocamera (guarda il video). E solo dopo alcune ore dal suo staff è trapelato che era malata di polmonite. Ora tutti si domandano: Hillary sta davvero bene come sis forza di dire il suo staff? Sarà in grado, qualora venisse eletta, di reggere allo stress cui giornalmente è sottoposto un presidente? I sospetti sulle malattie di cui soffrirebbe l'ex segretaria di Stato spopolano sul web. La "prova" del fuoco sarà il dibattito del 26 settembre.

Il primo tra i due candidati alla Casa Bianca.

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