Cronaca locale

La Moratti: "Rendere effettive le espulsioni Un clandestino con altri processi resta in Italia"

Il sindaco di Milano: "Le leggi vanno rispettate ma un clandestino colto in flagranza non può essere espulso se ha altri processi a suo carico. Per questo il reato va assorbito con altre fattispecie". Polemiche per la frase: "I clandestini senza lavoro regolare delinquono" (video)

La Moratti: "Rendere effettive le espulsioni 
Un clandestino con altri processi resta in Italia"

Milano - "I clandestini che non hanno un lavoro regolare normalmente delinquono". Lo ha detto il sindaco di Milano Letizia Moratti, intervenendo all’Università Cattolica di Milano al convegno "Per un’integrazione possibile" alla presenza del ministro dell’Interno Roberto Maroni. L’affermazione del sindaco, che ha parlato dopo l’esposizione dei risultati di una ricerca sui processi migratori e le periferie urbane, è stata accolta da un brusìo di disapprovazione da parte del pubblico presente nell’aula magna dell'università.

Altri processi in corso "La clandestinità - ha chiarito Letizia Moratti - è un reato. Ma un clandestino colto in flagranza non può essere espulso se ha altri processi in corso". Quindi "per rendere efficace il reato di clandestinità - è il ragionamento del sindaco di Milano - occorre assorbirlo in altre fattispecie di reato allo scopo di rendere effettiva l’espulsione". Dopo aver sottolineato che a Milano c’è il doppio di alunni stranieri rispetto alla media italiana, il sindaco ha ammesso che nel capoluogo lombardo ci sono altri "casi come via Padova e ci possono essere anche in altre situazioni".

Maroni: non fa equazione clandestini-criminali Il sindaco non ha fatto alcuna equazione clandestini uguale criminali. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni non entra nelle polemiche che sono seguite alla dichiarazione del primo cittadino. La frase incriminata del sindaco è: "I clandestini che non hanno un lavoro regolare, normalmente delinquono". "Non ha detto questo ma un’altra cosa - ha affermato Maroni -, non è propriamente questa l’equazione".

Il prefetto Lombardi: idea su cui ragionare "Non ero a conoscenza di questa proposta, quindi non saprei dare un’impressione a caldo, ma credo che sia una cosa sulla quale si può ragionare e riflettere", ha detto il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, commentando la proposta di assorbimento di altri reati nel reato di clandestinità avanzata stamani dal sindaco.

Penati: Letizia copia Borghezio "Oramai, sempre più in uno stato confusionale per i fallimenti della propria amministrazione e per le tensioni tra lei, la Lega e lo stesso Pdl, la Moratti non trova di meglio che emulare il peggior Borghezio", attacca invece Filippo Penati (Pd), capo segreteria politica di Pierluigi Bersani. "Ritornare sull'equazione immigrato clandestino uguale delinquente è indegno per un sindaco - osserva Penati -. Evidentemente la Moratti usa frasi ad effetto per coprire il vuoto della sua giunta. Se torniamo, invece, a ragionare seriamente sul fenomeno migratorio non possiamo non considerare che nei grandi flussi che hanno interessato Milano in questi anni ci sia una quota di delinquenti, confermata dai dati circa la composizione della popolazione carceraria. Ma dire che tutti i clandestini che non hanno un lavoro regolare normalmente delinquono ricorda la peggiore propaganda xenofoba del nostro Paese".E Livia Turco, presidente del Forum immigrazione del Pd aggiunge: "E' grave che il sindaco di una importante città, come Milano, pronunci parole così irresponsabili che finiscono solo per alimentare semplificazioni e paure. Il clandestino - dice la Turco - non è una persona che delinque ma è una persona che non ha il permesso di soggiorno. Le persone che delinquono, italiane o meno, devono essere punite. Se così non è dipende dal problema eterno di un sistema giudiziario che non funziona, non dall'immigrazione".

De Corato: il sindaco ha ragione, ecco i dati "Il sindaco ha ragione, a Milano e nelle città del Nord gli autori di otto reati su dieci commessi da extracomunitari sono clandestini, come ha affermato il capo della Polizia Antonio Manganelli, e la Polizia locale da inizio anno ne ha denunciati o arrestati 294". Il vice sindaco e assessore alla Sicurezza di Milano Riccardo De Corato parla dati alla mano: "Basterebbe riflettere su questi dati per rendersi contro di quanto siano fuori luogo i mugugni contro il sindaco Moratti intervenuta in un convegno all'Università Cattolica. Il sindaco ha espresso una verità di fatto ovvero l'irregolare senza lavoro di norma delinque". "Non è un caso - aggiunge De Corato - che la legge Bossi-Fini sull'immigrazione vincoli l'ingresso degli extracomunitari nel nostro Paese alla disponibilità di un lavoro. Perché è evidente che chi non ha mezzi di sussistenza li cerca illegalmente e finisce per delinquere. Una logica che l'abortita, per fortuna, legge Amato-Ferrero portata avanti dal governo Prodi voleva scardinare aprendo le porte indiscriminatamente a tutti. Basterebbe dire che secondo i dati della Cgil a Milano ci sono 50 mila clandestini. E non è certo dimezzando i tempi della cittadinanza con un colpo di accetta che si possa raggiungere d'incanto l'integrazione, la quale ha percorsi più lunghi e fisiologici". "La politica anti clandestini si fa in tutta Europa - ha concluso il vicesindaco -. A cominciare dalla citata Francia di Sarkozy che annuncia 'zone speciali' ma anche la Cdu di Berlino propone un giro di vite contro chi arriva senza lavoro a ingrossare le fila della criminalità. Dov'è allora lo scandalo?".

La Boniver: falsità dalla sinistra "L'opposizione ancora una volta non ha perso occasione per eruttare, come il vulcano islandese, un'enorme nube di menzogne e falsità", spiega Margherita Boniver, deputato del Pdl e Presidente del Comitato Schengen. "La politica migratoria di questo governo procede in modo lineare con le esigenze di sicurezza, di integrazione e di rispetto delle convenzioni internazionali, così come riconosciuto qualche giorno fa a Roma dalla Commissaria europea Cecilia Maelstrom. Inutili le accuse, il tasso di maggiore integrazione della comunità di immigrati si ha, guarda caso, proprio nelle regioni a guida centrodestra dove per fortuna non si sono registrati gli orribili sfruttamenti schiavisti come successo a Rosario".

Vaticano: promuovere l'integrazione "In un Paese come l’Italia, che ormai conta un buon numero di immigrati e si confronta con una forte pressione immigratoria, è sempre più urgente l’attuazione di progetti per l’integrazione": così il presidente del pontificio consiglio per la Pastorale dei migranti e degli itineranti, monsignor Antonio Maria Veglio. I "tristi fatti" di via Padova, a Milano, così come "altre vicende, accadute in Italia negli ultimi mesi, pongono grandi interrogativi sulla gestione dell’immigrazione in zone periferiche già a rischio", ha detto l’esponente vaticano".

Il ruolo della scuola Per l’arcivescovo la scuola "deve partecipare alla ricerca di soluzione dei problemi umani più urgenti e, dunque, è importante investire nella ricerca e nell’insegnamento sui temi riguardanti, per esempio, la democrazia, i diritti umani, la pace, l’ambiente, la cooperazione e la comprensione internazionale, la lotta alla povertà, il dialogo interreligioso e tutte le questioni connesse allo sviluppo sostenibile. Ma - ha aggiunto - sono importanti anche nuovi investimenti sul tema della cittadinanza e della partecipazione, sulla preparazione di educatori, sulla mediazione culturale e su quella sociale.

Vi è necessità di una nuova politica fiscale, della casa, dell’accompagnamento e della sicurezza sociale, della tutela della salute e della vita di tutti".

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