Cronaca locale

Il museo dei trasporti trasloca a Volandia Riaprirà in primavera

Da Ranco dove lo allestì il fondatore, Francesco Ogliari, a Somma Lombardo dove invece ha sede il parco del volo

Il museo dei trasporti trasloca a Volandia Riaprirà in primavera

Il Museo dei trasporti Ogliari il 30 settembre chiuderà definitivamente la sua sede storica di Ranco, sul lago Maggiore. Il pubblico ha a disposizione ancora poco più di una settimana per visitare l'attuale allestimento messo a punto personalmente, nell'arco degli ultimi vent'anni, da Francesco Ogliari, storico e grande appassionato di trasporti, scomparso a Milano nel 2009. Ma la chiusura è funzionale a una nuova vita del museo, perché i suoi 25mila pezzi - treni, carrozze, funivie, cremagliere, omnibus, fino a biglietti, telefoni, utensili ad essi legati - dal mese prossimo cominceranno a essere trasferiti a Volandia, il parco e museo del volo di Somma Lombardo, presso Malpensa, che a trasloco completato diventerà uno dei musei dei trasporti più completi e più grandi d'Europa. Sono già state scattate alcune migliaia di foto per facilitare il riposizionamento del materiale, mentre nei prossimi giorni saranno effettuati altri rilievi con l'ausilio di un drone. Il trasloco vero e proprio avverrà nel corso dei prossimi mesi e la nuova sede a Volandia potrebbe essere inaugurata nella primavera 2015.

Questo trasloco, anche al di là dello spostamento fisico di locomotive e tram, rappresenta una bella storia di efficienza e tempestività. I figli di Francesco Ogliari, Giacomo e Maria Rachele, hanno donato alla Fondazione Volandia tutto il materiale museale. Volandia, finora dedicato alla sola aviazione, ha predisposto e sta predisponendo gli spazi per ampliare la propria offerta espositiva: le due «anime» dei musei, aeronautica e terrestre, si sposano e si integrano a vicenda. Il fondatore e presidente di Volandia, Marco Reguzzoni, ha preso personalmente a cuore quello che appare un grande salto di qualità per l'area che ospitava le antiche Officine Caproni, create nel 1910, archeologia industriale in sintonia con lo spirito del materiale esposto. La Provincia di Varese ha già messo a disposizione un finanziamento di 650mila euro per il trasloco e il riallestimento, mentre la Fondazione Cariplo ha promesso ulteriori fondi. Dice Reguzzoni: «Sarei tranquillo se potessi contare un un milione».

L'operazione sarà impegnativa e spettacolare. Non solo per la quantità di materiale da registrare e ordinare - anche un plastico ferroviario da 260 mq e una biblioteca di 20mila volumi - ma soprattutto per le caratteristiche di ciò che dovrà essere spostato: un solo pezzo, una locomotiva, pesa 200 tonnellate. Andrà sollevata da una gru, posta su un mezzo adatto, risollevata a Volandia e appoggiata a un binario con traversine che, nel frattempo, sarà allestito ex novo.

Il museo Ogliari manterrà, nell'ambito di Volandia, la propria identità e autonomia. Attualmente Volandia stacca 100mila biglietti all'anno, che permettono il pareggio di bilancio; più difficile la stima dei visitatori dell'Ogliari, perché l'ingresso è gratuito e il calcolo si basa sulle testimonianze lasciate sul libro degli ospiti. In ogni caso molte decine di migliaia di persone.

Non è improprio pensare che Volandia, raddoppiando l'offerta espositiva, potrà raddoppiare i visitatori.

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