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Da "Ti taglio la gola" agli "Sbagli che fai". La storia (rock) di Vasco, il "Supervissuto"

La musica della docuserie di Netflix è anche la prima pubblicazione della rinata Emi

Da "Ti taglio la gola" agli "Sbagli che fai". La storia (rock) di Vasco, il "Supervissuto"

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Da "Ti taglio la gola" agli "Sbagli che fai". La storia (rock) di Vasco, il "Supervissuto"

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C'è proprio il meglio di Vasco nei dischi de Il supervissuto, la colonna sonora della docuserie pubblicata da qualche settimana su Netflix. Un solo inedito (Gli sbagli che fai, già super trasmesso dalle radio) ma molte curiosità nelle decine di canzoni, versioni, registrazioni di questo gigantesco cofanetto. Come sempre, ogni cosa firmata da Vasco è attesa come la pioggia nel deserto. E difatti la serie è andata subito al primo posto tra i contenuti della piattaforma che di contenuti, tra l'altro, ne ha tanti e molto attraenti.

Questa colonna sonora (disponibile in fisico con 2 cd da 32 brani e in digitale con 50 brani) non è il solito greatest hits: è un viaggio ragionato nel repertorio di uno degli artisti decisivi nella nostra musica, quello che forse ha avuto un impatto più lungo e trasversale. E se il percorso è più lento e progressivo seguendo i brani registrati in studio come Senza parole, Gli spari sopra, Siamo soli fino a L'uomo più semplice, Gli Angeli e Se ti potessi dire, l'impatto è decisivamente più significativo ascoltando i brani dal vivo. Ad esempio Anima fragile (pubblicata nel 1980 e qui registrata dal vivo a Londra) o Ti taglio la gola (da Cosa succede in città del 1985 e qui registrata al Circo Massimo) mostrano quanto Vasco sia cresciuto come performer e quanto i suoni della sua band siano riusciti a restare contemporanei senza modificarsi troppo, senza piegarsi alle mode.

Se ci sono brani come C'è chi dice no (anche qui registrato al Circo Massimo) che sono irresistibili perché grintosi e corali, c'è anche quella parte di produzione come Vita spericolata che si rinnova ogni volta nonostante abbia alle spalle decenni e decenni di esecuzioni dal vivo. A far la differenza, come ad esempio in Ed il tempo crea eroi (dal disco del 1978, qui versione dal Modena Park), è la strepitosa empatia con il pubblico che riesce a superare i filtri e le barriere tecnologiche arrivando direttamente al cuore di chi ascolta. Il Supervissuto non è solo una docuserie ma pure un viaggio intorno a Vasco attraverso coordinate parzialmente inattese. Versioni dal vivo come Colpa d'Alfredo dal Modena Park o Jenny è pazza da Live - Rewind sono davvero convincenti perché perfettamente «vaschiane», oltre che adattissime alla docuserie. In effetti questa parte di repertorio è totalmente aderente agli stati d'animo che filtrano dalle immagini e dai dialoghi de il Supervissuto.

Ne è proprio la colonna sonora ed è senza dubbio una delle produzioni più centrate di tutte quelle che accompagnano Vasco. Non a caso è la prima pubblicazione della rinata Emi Records Italy, una delle etichette più prestigiose di sempre che nei decenni ha firmato i Beatles, i Queen e tanti altri superbig come pure Vasco. Ora la Emi si sostituisce alla Virgin Records ma ne conferma lo stesso team con il bravo e curioso Mario Sala nel ruolo di direttore: «Sono consapevole dell'eredità di questo brand e sarà una sfida vederlo operante in un mercato come quello odierno in perenne evoluzione». Emi fa parte di Universal Music Group, il cui presidente è Alessandro Massara: «Per me, come per molti della mia generazione, Emi è stata sempre l'etichetta più importante della musica britannica. Sono convinto che il ritorno di Emi sul mercato discografico italiano avrà lo stesso significato per i nuovi artisti che verranno».

Le premesse ci sono tutte.

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