Cronaca locale

Dopo le treccine i jeans strappati: la preside di Scampia punisce altri due alunni

A denunciare il caso la mamma dei ragazzini, che ha scritto un post su Facebook. Intanto il primo studente fermato ha tagliato i capelli per tornare in classe

Dopo le treccine i jeans strappati: la preside di Scampia punisce altri due alunni

Continua il braccio di ferro tra la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Alpi-Levi di Scampia Rosalba Rotondo e i genitori degli studenti. Dopo il caso di pochi giorni fa del ragazzino di 13 anni, tenuto fuori scuola per le sue treccine blu, questa volta ad essere esclusi dalle lezioni sono altri due bambini, di 13 e 11 anni, perché indossavano jeans strappati. È la stessa mamma dei giovanissimi alunni a denunciare l’episodio sul suo profilo Facebook.

“Questa volta non sono treccine blu – ha scritto la donna – ma semplici jeans a far sì che la preside Rosalba Rotondo si arroghi il diritto di lasciare in sala professori i miei figli per l'intera durata delle attività didattiche, precludendogli il diritto allo studio. Mio figlio è riuscito ad ottenere di poter andare in bagno verso le 11, mi ha tempestivamente telefonato per dirmi che la preside, ritenendo non consono il loro abbigliamento, li aveva costretti a non entrare in classe per svolgere le lezioni. Mi sono precipitata all'Ic Alpi-Levi, sono entrata nell'istituto e senza né firmare nessun permesso (perché nessuno mi ha detto che dovevo) né avere la possibilità parlare con la dirigente, ho prelevato i miei figli e sono uscita. Fuori c'erano già dei giornalisti, visto che ormai l'operato discutibile della preside Rotondo fa notizia. Mio figlio ora è sotto shock e non vuole tornare a scuola. È un comportamento normale da parte di una dirigente? I pantaloni dei miei figli, di cui posto le foto, sono così oltraggiosi?”.

La dirigente scolastica ha imposto un rigido regolamento sull’abbigliamento dei ragazzi, in una delle periferie più a rischio di Napoli. Un metodo scelto per mantenere decoro e ordine a scuola, partendo dai buoni valori del vivere civile, ma per i genitori degli alunni si sta esagerando, negando in questo modo il diritto allo studio dei loro figli. Il 13enne con le treccine, intanto, per ritornare a frequentare la propria classe ha dovuto fare un passo indietro, tagliando i capelli in eccesso.

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