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La scia di violenza e aggressioni non si ferma: cameraman Mediaset aggredito a Palermo

L'operatore Mediaset aggredito dai parenti di uno degli autori dello stupro di Palermo avvenuto a luglio. L'ultimo episodio di un'estate all'insegna della violenza

La scia di violenza e aggressioni non si ferma: cameraman Mediaset aggredito a Palermo

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Stupro di Palermo, ancora tensione: aggredito cameraman Mediaset

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Lo stupro avvenuto a Palermo la notte tra il 6 e il 7 luglio ai danni di una diciannovenne continua ad essere oggetto di attenzione mediatica e purtroppo l'orrore di ciò che è avvenuto sembra non basti a placare la scia di violenza che ancora in queste ore sta sconvolgendo la Sicilia. Nella giornata di oggi, un cameraman del programma Mediaset 'Fuori dal Coro', Massimo Viviano, è stato aggredito quest'oggi a Palermo in via Montalbo e gli autori dell'aggressione, stando alle testimonianze sembrano essere i genitori dei mostri dello stupro. La troupe della nota trasmissione di Rete4 si trovava nel capoluogo siciliano per realizzare un servizio riguardante il macabro episodio che ha portato all'arresto di sette ragazzi tra i 18 e i 22 anni, tra cui anche un minorenne all'epoca dei fatti.

Dalle prime ricostruzioni dell'episodio, sembrerebbe che Viviano sia stato colpito ripetutamente con un casco al punto da costringere i colleghi della troupe a chiamare i soccorsi che lo hanno poi portato al pronto soccorso di Villa Sofia.

L'accaduto avviene a distanza di poche ore dalla denuncia di una diciasettenne presso la stazione dei carabinieri di Valguarnera, in provincia di Enna, a seguito di uno stupro perpetrato da un artigiano locale, presumibilmente un suo conoscente, dopo averla attirata con l'inganno in un locale. Sulla vicenda sta indagando la Procura di Enna. Come se non bastasse, un'altra denuncia è stata presentata da una donna di 25 anni originaria di Catania che pare abbia subito abusi dall'età di 15 anni da parte di un familiare, che sarebbe già stato arrestato dagli uomini dell'Arma dei Carabinieri.

Tutti questi episodi sono alcuni dei tasselli che compongono il mosaico di violenza sessuale e fisica che ha sconvolto l'opinione pubblica nel corso dell'estate.

Teatro delle violenze non è solo la Sicilia ma anche altre regioni come la Campania con l'omicidio del musicista ventiquattrenne avvenuto ieri 31 agosto a Napoli per motivi di parcheggio nel giorno della visita della premier Meloni a Caivano per rappresentare la presenza dello Stato a seguito dello stupro ai danni di due bimbe di 10 e 12 anni di alcuni giorni fa. La stessa Meloni ha dichiarato: "Lo Stato è qui. Siamo a Caivano per metterci la faccia e agire. Siamo qui per dare segnali concreti. Siamo qui per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano, di un crimine infame che ha scioccato tutti''.

Dall'incipit del suo discorso, la presidente del Consiglio ha ribadito come uno Stato giusto non possa tollerare zone franche e dando risposte precise.

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