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Chiesa gremita per il funerale di Di Mare. L'addio al giornalista Rai morto di cancro

L'Associazione della stampa romana chiede ai dirigenti della televisione di Stato di fare chiarezza dopo la denuncia in diretta televisiva del giornalista pochi giorni prima di morire

Chiesa gremita per il funerale di Franco Di Mare. L'addio al giornalista Rai morto di cancro

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Chiesa gremita per il funerale di Franco Di Mare. L'addio al giornalista Rai morto di cancro

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Una chiesa gremita di persone si è raccolta in preghiera per tributare l'ultimo saluto al giornalista Franco Di Mare, scomparso venerdì scorso a causa di un mesotelioma. Le esequie si sono tenute nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, in piazza del Popolo a Roma. Una commossa Eleonora Daniele è stata tra le prime ad arrivare per il rito funebre. Tra i presenti, oltre ai vertici dell’attuale Rai, Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, anche la direttrice di Radio2 Simona Sala, il giornalista Francesco Giorgino, il presidente della Fnsi Vittorio Trapani, Fiorello, Leopoldo Mastelloni, Michele Mirabella, Valerio Rossi Albertini, Amedeo Goria, Bruno Vespa e Alberto Matano.

L'omelia del sacerdote

"La vita di Franco non è finita. La sua anima continua a vivere e ad amare. Cari familiari, colleghi, amici, questa chiesa non è capiente non può raccogliere tutto l'affetto, tutto l'amore e la riconoscenza che c'è verso questo fratello. La nostra vita non finisce con la morte, si attraversa. E Franco aveva questa fede". Toccanti le parole di don Walter Insero pronunciate nel corso della sua sentita omelia. "Abbiamo conosciuto e apprezzato Franco per la sua grande carriera giornalistica - ha continuato il sacerdote -lo ricordiamo come un grande amico che amava la cucina, lo sapeva fare da vero chef. Per lui la cucina era amore e condivisione con le persone alle quali voleva bene. Uomo capace di andare controcorrente, personalità forte, ironica - ha concluso - anche negli ultimi momenti ha sdrammatizzato. Aveva questa gentilezza d'animo. Voleva alleggerire il dolore degli altri. Non si poneva limiti e non voleva che gli altri se li ponessero. Tantissimi colleghi sono riconoscenti a Franco".

Le polemiche con la Rai

L'Associazione stampa romana, intanto, ha espresso il suo profondo cordoglio per la morte di Franco Di Mare, "collega di straordinarie qualità professionali e umane che nella sua lunga carriera ha interpretato nel modo più alto la missione del servizio pubblico. La Rai, dopo l'atteggiamento sconcertante denunciato dallo stesso Di Mare, si adoperi in ogni modo per fare chiarezza sulla letale malattia che lo ha colpito, la quale potrebbe essere in relazione con la sua attività di inviato in zona di guerra". L'associazione ha fatto seguito al caso che Di Mare aveva sollevato nel corso della trasmissione televisiva di Fabio Fazio Che tempo che fa, ovvero aveva denunciato l'indifferenza dell'azienda Rai, la quale non avrebbe mai risposto alle sue richieste di avere lo stato di servizio per poter ricostruire l'iter della sua carriera lavorativa e capire dove e come poteva aver contratto la malattia.

Le testimonianze

Tra gli esponenti politici era presente il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri. "L'avevo cercato un paio di giorni fa - ha detto - mi ha risposto con un messaggio che conserverò. Era doveroso l'omaggio a un professionista che tutti abbiamo conosciuto e incrociato vedendone il garbo e la competenza". Sulla questione Rai ha aggiunto: "Non è una battaglia, c'è un accertamento. Per una persona che è morta in queste circostanze non ci sono polemiche da fare. Quello che deve essere fatto dovranno farlo". Affranto il collega di Di Mare, Bruno Vespa. "Franco era così generoso che era difficile non volergli bene - ha commentato -. Credo anche di essere stato il suo direttore".

Poi ha ricordato: "Quella di Franco Di Mare a Fabio Fazio è stata un'intervista molto toccante, in cui si è vista tutta la sua umanità anche in un momento difficile, e mi fa piacere soprattutto che dopo quell'intervista la Rai, che si era addormentata, si sia risvegliata per lui".

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