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Deforestazione, Federlegno scrive ai ministri: "Imprese e ambiente a rischio"

Allarme per la direttiva dell'Unione Europea. Il presidente Claudio Feltrin: "Serve un confronto costruttivo per tutelare la filiera italiana. Limitando l’ambito d’azione del provvedimento al solo mercato Ue si teme che alcuni operatori trasferiscano stabilimenti produttivi o aziende in Paesi limitrofi all'Italia non soggetti all'European Deforestation-freeproducts Regulation"

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“Nelle prossime settimane saranno in discussione in sede europea importanti dettagli relativi all’applicazione dell’European Deforestation-freeproducts Regulation (Eudr), che impegnerà le aziende del nostro settore nel condurre una dovuta diligenza totalmente condivisibile negli obiettivi, ma che le obbligherebbe a oneri burocratici difficilmente assolvibili e, in molti casi, addirittura impossibili da attuare, rischiando di ottenere l’effetto contrario ai principi che stano alla base del Eudr stesso”. Così Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, si rivolge in una lettera inviata ai rispettivi ministri di Maeci, Mase, Mimit, Masaf e Affari Europei affinché si apra un dialogo e sia trovata una sintesi che dia voce in Europa all’allarme della filiera legno-arredo.

Legname italiano

“Riteniamo pertanto indispensabile - aggiunge - un confronto costruttivo con i dicasteri coinvolti per tutelare l’operato di una filiera, da sempre attenta al tema della lotta alla deforestazione, che rischia però di essere paralizzata e penalizzata”.
“Seppur il provvedimento abbia intenti fortemente condivisibili, nella pratica rischia di avere un altissimo impatto sia sul sistema forestale nazionale, sul quale sono in atto importanti politiche di sviluppo per aumentare il legname italiano, sia sulle imprese che esportano all’estero i loro prodotti finiti, vera eccellenza del Made in Italy. A ciò si aggiunge - si legge nella lettera di Claudio Feltrin - che limitando l’ambito d’azione del provvedimento al solo mercato dell’Unione europea, si teme che alcuni operatori decidano di trasferire i propri stabilimenti produttivi o le aziende in Paesi limitrofi all'Italia ma non soggetti all'Eudr, quali la Turchia o il Nord Africa, depauperando così le filiere nazionali collegate al legno e alle sue lavorazioni”.

“FederlegnoArredo intende mettere in atto tutti gli strumenti che possano scongiurare un epilogo disastroso per la filiera, per la tutela dell’ambiente e per la competitività del nostro Paese”, conclude il presidente di FederlegnoArredo.

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