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Funerali di Toto Cutugno a Milano: basilica gremita, i fan cantano "L'italiano"

Il sacerdote, durante l’omelia, ha ricordato ai presenti come nella stessa chiesa, nel 1971, fu celebrato il matrimonio del cantante con la moglie Carla

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L’arrivo del feretro di Toto Cutugno all’ingresso della basilica dei Santi Nereo e Achilleo a Milano è stato accolto da un lungo applauso. La folla di parenti, amici e fan, commossa, ha tributato l’ultimo saluto all’artista di Massa-Carrara. In maniera spontanea in tanti hanno intonato il brano “L’italiano”, la canzone che ha reso celebre Cutugno in tutto il mondo.

L’omelia del sacerdote

All’interno di una basilica gremita di persone, il parroco Gianluigi Panzeri ha dedicato parole dolci al cantante. “Toto – ha detto – era un uomo buono, semplice e accogliente. Ha lasciato un bel segno nel mondo, non è passato inutilmente. Ha lasciato un segno di bellezza, con le sue canzoni. E di bontà, con le sue scelte, non sempre comprese da tutti. Fa bene quindi sentire che questo dolore oggi è condiviso da tante persone”. Il sacerdote ha ricordato ai presenti come nella stessa chiesa, nel 1971, fu celebrato il matrimonio di Cutugno con la moglie Carla. Gustoso anche un particolare aneddoto raccontato da don Panzeri. Quando l’artista non era ancora famoso, verso la fine degli anni Settanta, aveva chiesto all’allore parroco della basilica il permesso per suonare l’organo durante la messa,cosa che poi ha fatto per molto tempo.

Un uomo di fede

“Toto – ha proseguito il sacerdote – era un uomo di fede e anche se aveva tanti impegni, era rimasto una persona semplice. Era riservato, senza fronzoli. In queste ore ho ricevuto tantissimi messaggi di ammiratori che hanno voluto mandare una testimonianza. Molte di queste dall'estero: hanno detto di aver imparato l'italiano con le sue canzoni”. Don Panzeri ha poi concluso l’omelia con queste parole: “Forse oggi, entrando nella casa del Padre, con il coro degli angeli, Toto dirà: 'Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano', credo sia andata proprio così”. Poi il parroco ha voluto che una parrocchiana leggesse alcune delle centinaia di messaggi che gli sono stati mandati nelle ultime ore.

Il coro dei fan

Anche all’uscita del feretro dalla basilica, al termine del funerale, le persone hanno continuato a cantare le canzoni di Cutugno. Oltre a “L’italiano”, i brani più gettonati sono stati “Emozioni” e “Quanti amori”. Ad accompagnare la bara c’erano la moglie Carla e il figlio Nico. Nella piazza antistante la chiesa sono stati liberati palloncini con sopra disegnate alcune note musicali. Il carro funebre ha quindi lasciato la basilica, diretto al cimitero di Lambrate dove la salma di Toto Cutugno verrà cremata.

Il ricordo di Morandi e Pupo

Al termine dei funerali di Toto Cutugno i due amici e colleghi Gianni Morandi e Pupo lo hanno ricordato parlando con i cronisti. “C'è sempre stato un rispetto reciproco e un'amicizia che si è cementata negli anni in cui abbiamo fatto Sanremo insieme – ha dichiarato Morandi – anche se eravamo in competizione”. Pupo ha aggiunto: “Nell'edizione del 1980 eravamo io, te, lui, Ruggeri, c'era poi Benigni che presentava, era stata un'edizione di rilancio del Festival”.

La nota polemica

Al funerale del cantante, scomparso a 80 anni, però, secondo Pupo, sono mancati un po’ di vip. “Ci siamo solo noi due”, ha detto a Morandi che subito ha ribattuto: “Io non mi sento un vip”. Ai giornalisti che hanno chiesto se Toto Cutugno è stato bistrattato come artista in Italia i due cantanti hanno risposto in modo diverso.

Per Pupo ciò è accaduto, mentre Morandi ha sottolineato come "qualcuno diceva che era un cantautore troppo popolare, invece io dico che è stato un cantautore al livello di tutti gli altri e soprattutto un grande interprete che alla gente piaceva e non solo in Italia, anche all'estero e molti non ci arrivano".

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