Cultura e Spettacoli

«Nella mia vita fortunata ho fatto ciò che volevo»

L'artista sempre inarrestabile: «Scrivo canzoni e faccio concerti E oggi duetterei con Giuliano dei Negramaro, talento intelligente»

Gino Paoli al concerto al Parco della Musica a Roma
Gino Paoli al concerto al Parco della Musica a Roma

Fosse per lui, manco ne parlerebbe: «Tutta colpa della mia coetanea Ornella Vanoni che ha fatto interviste, altrimenti tutto sarebbe passato inosservato», scherza. Gino Paoli aveva ottant'anni già nel 1964 o nel 1974, ha sempre scardinato ogni regola e, ora che l'anagrafe glieli impone per davvero, li festeggia da trentenne. Dopotutto, ricorda, «lo spazio e il tempo sono concetti inventati solo dall'uomo». Capito il tipo? «Vivo ogni giorno come se fosse l'unico: mi alzo come se nascessi e muoio ogni volta che vado a dormire». Forse per questo le sue giornate ribollono di cose da fare: dischi, concerti, la Siae di cui è presidente, la tenuta maremmana nella quale produce olio strepitoso, la golosità di restare sempre dentro lo spirito del tempo senza perdersene neppure una goccia. La lezione per chi non ha lacrime per il prossimo perché le usa soltanto per se stesso. Compatendosi.

Però, caro Gino Paoli, la Vanoni dice che siete gli ultimi superstiti.

«In realtà ha preso in prestito un pensiero di Bruno Lauzi. Diceva: non siamo i più bravi, siamo quelli che sono sopravvissuti».

Lauzi, Tenco, gli amici.

«L'unico rimpianto che ho è di non aver trascorso abbastanza tempo con loro, con mio padre, con i fratelli. Per il resto non rinnego quasi nulla».

Quasi.

«Ho avuto donne straordinarie e amici straordinari che mi hanno dato tanto. E sono sempre riuscito a fare quel che volevo senza svendermi».

Ad esempio è arrivato alla Camera come indipendente Pci. Però oggi è presidente della Siae e la difende dagli attacchi (anche) di chi viene dalla storia comunista.

«Chi è contro la Siae è a favore delle multinazionali che guadagnano soldi in Italia ma non pagano le tasse in Italia».

Spieghiamo.

«Vista la situazione, ho chiesto a chi produce smartphone, tablet e tutti quegli accessori che consentono di accedere al download o allo streaming di musica di aumentare il compenso alla Siae. Prima era 0,80 euro per ogni device , ho chiesto di portarlo a 4 euro. In Francia è 8 euro. In Germania 36».

Risultato?

«Hanno aumentato di quattro euro il prezzo dei loro prodotti. E la gente crede che la colpa sia la nostra».

Qualcuno pensa che sia stata una sua manovra per far guadagnare di più quelli già ricchi come lei.

«Sciocchezza assoluta. Il diritto d'autore è una garanzia per chi scrive musica o copioni per cinema e teatro. E' il loro unico “stipendio”. E se togliamo loro il diritto d'autore, per vivere diventeranno schiavi della tv o di chiunque gli offra un compenso. È la fine della libertà. Perciò domani incontro Federconsumatori per fare qualcosa insieme. Le sembra che Gino Paoli possa essere contro i consumatori?».

Siamo nell'epoca dei dubbi. Ad esempio, ieri era San Matteo e Renzi aveva promesso che sarebbero che entro il giorno del suo onomastico la Pubblica Amministrazione avrebbe pagato i debiti con i formitori. Invece non ci sono le coperture.

«In realtà sono molto d'accordo con tanti punti del suo programma. Ma tutto dipende dai finanziamenti. In ogni caso, penso che la forma di governo ideale sarebbe una repubblica presidenziale tipo la Germania ai tempi di Kohl. Lavori per tot tempo e poi, se non sei andato bene, gli elettori ti mandano a casa».

Cambiamo discorso. È appena uscito la biografia di Lucio Palazzo I semafori rossi non sono dio . A lei non è mai venuta l'idea di scrivere un libro per bambini? Keith Richards dei Rolling Stones (70 anni) lo ha fatto. Parlando del proprio nonno.

«Bellissimo. Però mi manca il tempo. Mio nonno, che faceva il piegatore negli altoforni, è stato l'uomo che ho amato di più. Vedevo i suoi racconti come oggi un bimbo vede Nembo Kid.

Ormai è sparito quel rapporto fondamentale che c'era sempre stato, quello tra i bambini e i vecchi, tra le radici della vita e il futuro che si prepara a germogliare».

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