Cronache

No Tav, battaglia in Val di Susa Il Cav: non c'è tempo da perdere

Scontri a Chiomonte tra forze dell’ordine e manifestanti contro l’apertura dei cantieri per dare il via ai lavori del tunnel della Maddalena. Sfondato la barricata eretta dai manifestanti per consentire alle ruspe di scavare. Sassaiola e bombe carta contro gli agenti: 80 feriti. Il presidente del Consiglio: abbiamo ascoltato tutti, sentito le ragioni delle diverse parti e lavorato per arrivare a soluzioni condivise, ma ora non si può più perdere tempo altrimenti rischiamo di restare fuori dall’Europa Guarda il video e le foto

No Tav, battaglia in Val di Susa 
Il Cav: non c'è tempo da perdere

Torino - Scontri a Chiomonte tra forze dell’ordine e manifestanti contro l’apertura dei cantieri per dare il via ai lavori del tunnel della Maddalena. Un corteo di mezzi della polizia e dei carabinieri è avanzato verso la centrale elettrica, rimuovendo mano a mano i blocchi stradali allestiti dai No Tav (in tutto una quindicina di blocchi). Il corteo è preceduto dalla scavatrice e da poliziotti in assetto anti-sommossa. Non si ferma intanto il tam-tam del movimento in tutta la valle: a quanto si apprende starebbero confluendo a Chiomonte manifestanti da tutta la Val di Susa.

Bombe carta contro gli agenti Numerose bombe carta sono state lanciate contro i mezzi degli operai e delle forze di polizia. In totale sono 80 le persone rimaste ferite o contuse. Quaranta sono manifestanti No Tav: venti sono stati medicati alla tenda del pronto soccorso del presidio e venti sono all'ospedale. Degli altri quaranta 27 sono poliziotti, undici sono carabinieri e due finanzieri. Quasi tutti hanno riportato contusioni o fratture o lievi intolleranze da lacrimogeni. Nessuno è in gravi condizioni ma uno degli agenti di Polizia è stato trasportato a Torino con l’elisoccorso per un presunto trauma addominale. La strada dell’Avanà è stata cosparsa di chiodi a quattro punte e ricoperta di un liquido oleoso per rendere scivoloso il terreno, cosa che complica notevolmente l'avanzata del convoglio dei mezzi. Un fitto lancio di pietre è arrivato da manifestanti nell'area dell'azienda vitivinicola della comunità montana contro operai e agenti ed è in corso anche un lancio di grossi massi da parte di manifestanti attestati nell area retrostante il museo archeologico.

Due fermati, sequestrati estintori e chiodi Due manifestanti sono stati denunciati in stato di libertà per porto abusivo d’armi (bastone e fionda), altri dieci sono stati identificati, mentre sono stati sequestrati 13 estintori, pietre, chiodi a tre punte, bastoni, fionda, un bidone pieno di fuochi d’artificio e petardi e una tanica contenente dei chiodi.

L'arrivo delle ruspe a Chiomonte Sono arrivati a Chiomonte intorno alle 6 del mattino i mezzi deputati ad aprire il cantiere alla Maddalena. A scortarli lungo l’A32, Torino-Bardonecchia, chiusa al traffico, i mezzi delle forze dell’ordine: già a notte fonda nelle vicinanze del presidio No Tav era scattato l’allarme. Il segnale prestabilito di preallerta era costituito dal lancio di fuochi di artificio nel piazzale del presidio della Maddalena. Ci sono stati momenti di tensione con insulti all’indirizzo degli operai. Intanto ieri sera circa 3mila persone a Chiomonte hanno partecipato a una fiaccolata pacifica per esprimere il loro dissenso verso la partenza del cantiere per il tunnel della Maddalena, propedeutico ai lavori della Torino-Lione. Il lungo serpentone di fiaccole è partito dalla stazione della cittadina per poi confluire verso il presidio della Maddalena. In testa al corteo, composto anche da famiglie con bambini e anziani, c’era la statua della madonna del Rocciamelone. Al presidio, presso un pilone votivo, poi si sono fermate molte persone per tenere una veglia di preghiera e attendere lo sgombero annunciato. 

Berlusconi: "Ora basta, abbiamo ascoltato tutti" Abbiamo ascoltato tutti, sentito le ragioni delle diverse parti e lavorato per arrivare a soluzioni condivise, ma ora non si può più perdere tempo altrimenti rischiamo di restare fuori dall’Europa e questo sarebbe inaccettabile. È il ragionamento svolto da Silvio Berlusconi con alcuni parlamentari della maggioranza che hanno avuto modo di parlare con il premier a proposito degli scontri fra forze dell’ordine e manifestanti ’no Tav’ in Val di Susa.  

Maroni: "E' andata bene" "È andata bene, è stato aperto il cantiere. Le forze dell'ordine si sono comportate molto bene". Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha commentato gli scontri di questa mattina tra manifestanti e forze dell'ordine all'apertura del cantiere della Tav a Chiomonte.  

Bloccata la statale, atti vandalici a Torino Una cinquantina di militanti No Tav ha bloccato la statale che collega Susa a Claviere a Chiomonte. Sono alcuni dei reduci dello sgombero del presidio della Maddalena. Il traffico è bloccato, in coda ci sono auto e tir. Con un blitz da parte altri militanti sono entrati nell sede del comune di Chiomonte nell'ufficio del sindaco, Renzo Pinard, che in questo momento si trova "in ostaggio" degli attivisti. Alcuni recipienti contenenti olio bruciato sono stati invece lanciati la scorsa notte contro la facciata del municipio di Torino. Sui muri una scritta in rosso: no-Tav. Si presume che l’atto vandalico dimostrativo sia stato messo in atto attorno all’una e mezza di notte, quindi prima del blitz delle forze dell’ordine in val Susa. I danni provocati sono stati lievi, con l’annerimento di alcune parti dell’edificio, la cui pulizia è in corso da stamani. sempre secondo i primi accertamenti della Digos del capoluogo piemontese, il lancio è stato effettuato da individui a volto coperto.

Le reazioni Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola commenta: "Penso che sia inaccettabile l’idea che al dissenso legittimo delle popolazioni si debba rispondere con la violenza, con la repressione. Credo che chi ha la responsabilità di non aver saputo interloquire e ascoltare le ragioni di chi sta difendendo il proprio territorio e le proprie comunità, oggi non possa cavarsela con scene rapide di guerra in Val di Susa". "La Tav è un’opera assolutamente necessaria per il Piemonte e per l’intero sistema Paese - sostiene però il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota - Non si può confondere la posizione della Val di Susa con l’azione di violenti facinorosi. Le forze dell’ordine stanno facendo rispettare la legalità e a loro va il mio pieno sostengo e solidarietà"

Le minacce dei No Tav Scontri trasmessi in tempo reale sulla Rete, appelli a raggiungere la Val Susa, informazioni pratiche su come muoversi per evitare i blocchi delle forze dell’ordine, accuse a poliziotti e carabinieri che "lanciano lacrimogeni nel piazzale in mezzo alla gente ad altezza uomo per prendersi il presidio", solidarietà da movimenti e organizzazioni francesi, greche e spagnole. Grazie a Twitter e Youtube, Facebook e i blog, la battaglia dei No Tav contro l’apertura del cantiere per la realizzazione della Torino-Lione sta facendo il giro del mondo. E secondo i manifestanti un successo lo ha già ottenuto: "La Tav sarà il Vietnam dei vecchi media e dei partiti politici morti". Fin dalle prime ore della mattina, sul sito ufficiale dei No Tav è andata in onda la cronaca degli scontri in diretta.

Sul sito c’è poi un appello importantissimo rivolto ai contestatori che ancora non hanno raggiunto la Valle: ritrovarsi tutti quanti a Bussoleno.

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