Cronaca locale

Non c'è da temere: Expo sarà di serie A

Prima di tutto una constatazione positiva: l’Expo ha rimesso le ali. Dopo mesi di polemiche sugli «equilibri di potere» siamo tornati ai contenuti. Rispondo dunque volentieri a Carlo Maria Lomartire che ieri mi rimproverava di essermi accodato a quanti vogliono un Expo «agro minimal solidale». Evidentemente c’è un equivoco. La Camera di commercio di Milano, con il suo presidente, vuole un Expo di serie A che sia, cioè, un grande evento, in grado di lasciare a Milano e al nostro Paese un’eredità importante e duratura. In questo senso va tutto il nostro apprezzamento a quanto fatto e quanto sta facendo il sindaco Moratti. E questo è stato anche lo spirito del primo forum sull’Expo che prima fra tutti la Camera di commercio ha organizzato nel maggio dello scorso anno. L’Esposizione Universale si sta costruendo già oggi. Cambierà il volto di Milano con segni visibili e grandi? Direi che lo sta già cambiando. L’appuntamento con il 2015 ha ridato energia e concretezza a progetti che per svariati motivi si erano rallentati. Penso alla Brebemi, alla Pedementana e alla Tem. Poi ci sono le altre infrastrutture, come il grande spazio destinato all’Esposizione o le vie d’acqua che speriamo siano anche navigabili. E ci sono la battaglia ancora da vincere per avere Malpensa finalmente hub, City Life, Porta Nuova, lo sviluppo della metropolitana e gli altri grandi progetti edilizi. Non c’è da temere, il volto di Milano cambierà ma attenzione, le infrastrutture materiali sono importanti e ci saranno ma sono altrettanto importanti quelle immateriali e i grandi eventi. Chi verrà a Milano nel 2015, e speriamo siano tanti non solo per questioni commerciali, dovrà avere un importante e affascinante strumento in più per capire cosa accadrà negli anni a venire sul fronte dell’alimentazione, dell’ambiente e della qualità della vita. Gli eventi più importanti dovranno essere realizzati con contatti e collaborazioni con i Paesi emergenti. Non solo. Milano dovrà essere la porta d’ingresso del sistema Italia e delle sue eccellenze. Questo patrimonio prezioso farà parte dell’eredità immateriale che dovrà lasciare l’Expo ed è altrettanto importante di quella materiale e visibile. Gli Stati Generali voluti da Formigoni sono stati un successo e hanno avuto il merito di rilanciare il progetto e la condivisione intorno all’Expo. In autunno, come Camera di commercio, faremo gli Stati Generali delle piccole e medie imprese.

Sarà un momento molto concreto e di grande rilevanza per fare il punto sul nostro cammino verso l’Expo che sarà, caro Lomartire, inevitabilmente di serie A.

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