Cronaca locale

Il reddito di cittadinanza? Un flop: nessun risultato dopo 7 mesi

Dopo sette mesi dall'erogazione dei primi assegni, non si registra nessun risultato tangibile sull'avviamento al lavoro. Su 2 milioni di persone coinvolte solo 700 mila sono occupabili

Il reddito di cittadinanza? Un flop: nessun risultato dopo 7 mesi

A sette mesi dall'erogazione delle prime card del reddito di cittadinanza non c'è nessun risultato tangibile sull'avviamento al lavoro dei beneficiari. Ma la spesa pubblica per garantire gli assegni continua a salire. A dirlo è Domenico Amato di Confintesa. Intanto un'interrogazione è stata presentata al ministro del lavoro Nunzia Catalfo.

"Le affermazioni e sottolineature dell'Ordine dei consulenti del lavoro di Palermo anche nella persona del suo presidente, Vincenzo Silvestre, in merito al fallimento del reddito di cittadinanza quale reale misura per collocare o ricollocare nel mondo del lavoro i disoccupati, non possono che essere condivise ed approvate da me in qualità di parte attiva nella gestione di problemi inerenti il mondo del lavoro in ogni suo aspetto e momento". A dichiararlo è Domenico Amato, Segretario Generale Confintesa Palermo.

"L'ordine dei consulenti del lavoro di Palermo punta il dito contro la fase 2 del reddito di cittadinanza, ancora lontana la possibilità di assunzione di quanti hanno già usufruito di tale misura. Circa 2 milioni le persone coinvolte di cui solo 700 mila risulterebbero occupabili e la metà di questi ultimi vive enormi problemi sociali; dei 200 mila già convocati dai Centri per l'impiego (centri di cui ancora non si è provveduto al tanto sbandierato rinnovo) è stato fatto solo il profilo - dice Confintesa - per firmare il Patto per il lavarono dovranno essere riconvocati nel 2020, si deve infatti ancora attendere la piena realizzazione della Banca Dati Informatica Unica per incrociare i dati di domanda e offerta di lavoro, inoltre non è ancora operativo l'Assegno di Ricollocazione, con cui pagare i servizi per l'inserimento occupazionale".

All'attacco del reddito di cittadinanza tanto caro a Luigi Di Maio, anche Italia Viva, con la senatrice Annamaria Parente, che ha presentato un'interrogazione al ministro del lavoro sull'applicazione del Reddito di cittadinanza. "Il reddito di cittadinanza, il cui iter applicativo è stato costellato da ritardi, incertezze e ambiguità interpretative ha dimostrato di essere una misura inefficace".

"I primi dati certificati sull'avviamento al lavoro dei beneficiari dovevano essere annunciati in una conferenza stampa, convocata a Roma per il 17 dicembre, poi disdetta, dal presidente dell'Anpal: a sette mesi dall'erogazione dei primi assegni di cittadinanza risulta che non sono stati ancora terminati i colloqui per la sottoscrizione dei patti per il lavoro, né si conoscono i dati su quanti percettori abbiano trovato effettivamente un lavoro tramite i centri per l'impiego con il supporto dei 3mila navigator".

"La spesa ha nel frattempo superato i tre miliardi per gli assegni, ma nulla è dato di conoscere su come e quanto stia funzionando la ricerca di lavoro, e nulla si sa sulla realizzazione della piattaforma di incrocio tra domanda e offerta per rendere subito operativi i navigator. Per contro ad una tale situazione l'Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro non stabilizza le proprie lavoratrici dei propri lavoratori,ed attualmente rappresenta la società di proprietà pubblica con il maggior numero di precari in Europa.

Chiediamo dunque alla ministra Catalfo chiarezza sull'applicazione del Reddito di cittadinanza, sollecitando la pubblicazione dei dati reali in merito all'attuazione della legge".

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