Cronaca locale

Lo sfogo virale del sindaco: "Ma cosa uscite? Basta cazzeggiare"

Il sindaco di Delia protagonista di un video che sta facendo il giro del web dove redarguisce senza mezzi termini i propri concittadini

Lo sfogo virale del sindaco: "Ma cosa uscite? Basta cazzeggiare"

Un lunghissimo sfogo sulla sua pagina facebook che in poco tempo è diventato virale. Gianfilippo Bancheri, sindaco di Delia, un piccolo comune in provincia di Caltanissetta, non ha usato mezzi termini nei confronti dei suoi cittadni che non hanno ancora ben compreso la necessità di rimanere a casa per evitare il contagio da coronavirus. Lo sfogo del sindaco dopo il possibile caso di un paziente positivo al covid-19. La donna, una residente di Delia, è stata visitata dal 118. I medici l'hanno sottoposta, come da prassi visto che aveva i sintomi, al tampone. Fortunatamente è risultata negativa.

"Io però - spiega il primo cittadino nel suo videomessaggio - vorrei sottoporre all'attenzione di tutti voi un problema molto serio. Qui vedo sempre più cartelloni appesi ai balconi con la scrittà "Andrà tutto bene". Ma mi chiedo: come andrà tutto bene se continuiamo ad uscire ogni giorno per fare la spesa, comprare le sigarette o fare la benzina alle auto"? Nel video il sindaco è visibilmente arrabbiato: "La spesa si fa ogni dieci giorni. E si fa a Delia. Posso tollerare chi va in altri comuni solo per comprare cose che non ci sono qui, come farmaci specifici o cibi per intolleranti. Qualcuno mi ha detto che doveva andare a Caltanissetta per comprare le crocchette al cane - dice - Chi fuma, e non entro del merito del vizio, deve fare una lunga scorta, non comprare un pacchetto alla volta. Vorrei anche capire tutte queste persone che fanno benzina, dove vanno. So per certo di persone che chiedono il parrucchiere a domicilio. A cosa vi serve avere i capelli fatti se dovete stare a casa? E poi ci sono quelli che vogliono fare la corsetta perché sono stressati. Io corro da circa vent'anni. A Delia, a fare corsa, saremo tipo una ventina di persone. Oggi si scoprono tutti podisti. Ma dove correte, se l'ultima volta che l'avete fatto è alle scuole elementari"?

Ma c'è di più: "Ci sono dei giovani che sono tornati dal Nord e abbiamo notato i familiari in giro per Delia - dice il sindaco - Li abbiamo richiamati noi e costretti a tornare a casa. Oppure quelli sorpresi in campagna a fare il barbecue. O la festa nel condominio. Ma stiamo scherzando? Stiano giocando con la pelle nostra e dei nostri concittadini". Poi la conclusione: "Oggi rimanere a casa non è fare un favore al sindaco è un obbligo di legge - dice - Chi rimane a casa sta solo facendo il proprio dovere. Io ringrazio non questi cittadini che non stanno facendo nulla di speciale, ma coloro che stanno in trincea, i medici, gli infermieri, i paramedici, le forze dell'ordine, i volontari e tutti i sindaci che siamo in mezzo la strada per proteggere quelli che invece se ne fottono - dice - Qui si cazzeggia, ci si appella allo stress. Siete stressati a rimanere a casa con internet, computer, pc e playstation? Erano stressati i nostri nonni che andavano in guerra. Spiegatemi a che serve cantare "azzurro" se poi uscite tutti i giorni. Dove sono la coerenza e il rispetto? La vogliamo finire o no? Intanto noi oggi abbiamo denunciato delle persone che erano fuori senza validi motivi e continueremo a farlo. Stiamo vivendo una pandemia, non più un'epidemia. Dobbiamo fare le persone serie. Quindi dico di accendere i neuroni e comportarsi da persone mature. Non ci saranno più altri avvisi, ma direttamente le denunce. Chi sbaglia, è giusto che paghi.

Adesso è venuto il momento di collegare il cervello".

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