Cronaca locale

Simulavano falsi incidenti, 5 arresti a Catania

L'inchiesta "Fake crush", ha coinvolto 36 persone dedite alla simulazione di sinistri e false testimonianze che ha fruttato un bottino di circa 100 mila euro

Simulavano falsi incidenti, 5 arresti a Catania

Simulavano falsi incidenti per incassare quanti più soldi possibili. Cinque persone sono state arrestate a Catania nell'ambito dell'inchiesta denominata "Fake crash".

Come riporta Livesicilia.it, le indagini dei carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Catania, guidate dal pm Carmelo Zuccaro e che riguardano complessivamente 36 persone, sono state avviate nel giugno del 2017 e sono state chiuse nel gennaio del 2019. I cinque destinatari del provvedimento emesso dal Gip su richiesta della Procura distrettuale sono accusati di aver costituito un' associazione per delinquere finalizzata "al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità".

Un neurologo e due avvocati

Secondo la Procura, la truffa sarebbe stata promossa da Pietro Bellaprima, coadiuvato da Giuseppina Ferrigno e Claudia Maria La Porta (avvocati del Foro di Catania), Epifanio Rapisarda (medico legale/neurologo di Catania) e da Agata Zingarino. La truffa era finalizzata all’organizzazione di falsi sinistri stradali per i quali richiedere importanti risarcimenti monetari alle assicurazioni interessate per poi spartirsi il bottino.

Gli incidenti simulati

Le indagini hanno permesso di documentare come il gruppo riuscisse a progettare, organizzare e denunciare incidenti stradali falsi in tutto alterandone le conseguenti attività istruttorie. Bellaprima contava sull’opera dei due avvocati del Foro di Catania e del medico legale/neurologo di Catania che prestavano la loro opera professionale realizzando atti falsi e fraudolenti. Inoltre, si avvaleva anche della cooperazione di molti altri complici i quali, di volta in volta, gli procacciavano o suggerivano i sinistri che, poi, venivano contraffatti nell’istruttoria o simulati del tutto, al fine di conseguire gli indebiti profitti da spartire tra i vari soggetti implicati.

18 falsi incidenti

Nel dettaglio, il modus operandi consisteva sia nel creare ad arte falsa documentazione sanitaria che nell’indottrinare falsi testimoni che avrebbero dovuto fornire formali dichiarazioni agli agenti delle varie compagnie di assicurazione. Le indagini hanno permesso di ricostruire, minuziosamente, 18 incidenti stradali (che sarebbero avvenuti nei comuni di Catania e Misterbianco) palesemente falsi, per i quali le compagnie assicurative coinvolte presentavano denuncia o querela costituendosi così parti offese. Il danno patrimoniale procurato, orientativamente, si aggira sui 100 mila euro.

La vicenda catanese ricalca quanto accaduto non molto tempo fa tra le province di Napoli ed Avellino dove sono state arrestate 10 persone per la simulazione di incidenti mai avvenuti.

In quella circostanza, la "mente" del gruppo criminale era un avvocato del Foro di Avellino.

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