Cronache

Pedofilia, Capanna all'attacco di Ratzinger: "È ossessionato dal '68"

L'ex leader del Sessantotto contro Benedetto XVI e il suo intervento sulla pedofilia: "Le parole di Ratzinger un'esagerazione abnorme"

Pedofilia, Capanna all'attacco di Ratzinger: "È ossessionato dal '68"

L'intervento di Joseph Ratzinger sulla pedofilia, la Chiesa e la Rivoluzione sessuale del 1968 ha destato scalpore. Inutile nasconderlo. Il testo di 18 pagine del Papa emerito è un vero e proprio atto di accusa contro il '68 e tutto ciò che gli ruota attorno. Non poteva mancare, dunque, la replica di chi - in un modo o nell'altro - è stato il leader di quel periodo di rivolte studentesche e liberalizzazione sessuale: Mario Capanna.

"Joseph Ratzinger è chiaramente ossessionato dal '68 - attacca Capanna, raggiunto dall'Adnkronos - le sue parole sconcertano ma non mi sorprendono, visti i precedenti". Secondo Benedetto XVI l'origine degli abusi sessuali sui minori nella Chiesa "va fatta risalire al collasso morale del Sessantotto". Non la pensa così però l'ex sessantottino: "Il fenomeno degli abusi sessuali, anche sui minori, purtroppo è un fenomeno vecchio come il mondo che si perde nella notte dei tempi. Forse, Ratzinger si riferiva all'anno 68 avanti Cristo... - chiosa Mario Capanna - Ma, date a parte, resta il fatto che non è la prima volta che Ratzinger cita il '68 sia da teologo che da cardinale e poi da Papa, avendo parlato a suo tempo di 'cesura del Sessantotto' vedendovi 'l'inizio o l'esplosione della grande crisi culturale dell'Occidente' mentre oggi rincara la dose descrivendolo come 'collasso morale'. Lui - ricorda - ne subì le contestazioni e si mosse in prima fila per reprimere la teologia della liberazione in America Latina, ora per fortuna rivalutata da Papa Francesco".

Per Capanna, "le parole di Ratzinger, per il quale parrebbe quasi che il '68 sia stato peggio di Attila e avrebbe prodotto tutti i mali della società contemporanea, compresa la pedofilia, mi sembrano davvero un'esagerazione abnorme e, lasciatelo dire proprio a me, estremista. E invece nel '68, sull'onda del rinnovamento segnato dal Concilio Vaticano II e al netto delle resistenze conservatrici presenti nella Chiesa, si vide la nascita dei preti operai e delle comunità di base.

Come dopo Pio XII arrivò la rivoluzione di Papa Giovanni, dopo Benedetto XVI è arrivata la rivoluzione di Papa Francesco: questo testimonia proprio la saggezza plurimillenaria della Chiesa cattolica e del Cristianesimo".

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