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Ilary: "Mai rifiutati 15mila euro". Battaglia con Totti in tribunale

Secondo le ultime indiscrezioni entro dieci giorni il giudice deciderà sull'affidamento dei tre figli di Francesco Totti e Ilary Blasi con una sentenza provvisoria. Ma sull'entità dell'assegno per i figli è scontro tra i due ex coniugi

L'assegno, la villa e i figli. Scontro di fuoco tra Totti e Ilary fuori dal tribunale

Ilary Blasi non vuole gli alimenti dall'ex marito, ma "vuole una barca di soldi" per mantenere i tre figli. Si parla di circa 20mila euro al mese: "La cifra è considerata troppo esosa e il Capitano non intende assecondarla". Questo è quanto trapelato da fonti vicine a Francesco Totti nelle scorse ore. Ma le voci sono state immediatamente smentite dal legale della Blasi: "Siamo costretti a precisare che la signora Blasi non ha mai rifiutato un assegno di 15 mila euro al mese per i figli, anche perché il Signor Totti non ha mai offerto alla moglie cifre di quell’ordine". E lo scontro di fuoco per la separazione giudiziale (che ha preso il via in gran segreto lo scorso 31 marzo) entra definitivamente nel vivo.

L'affidamento e il mantenimento dei figli

Nonostante le voci e la smentita, il nodo cruciale della disputa legale tra Totti e Ilary sta tutto qui: i figli e il loro mantenimento. Lo si diceva da tempo e alla fine, anche davanti al giudice, il nodo è arrivato al pettine. Ilary Blasi non ha mai chiesto un assegno di mantenimento per sé, visti i contratti (un milione per condurre la prossima edizione dell'Isola), le sponsorizzazioni e il patrimonio personale di rilievo. Ma sui figli sarebbe irremovibile. Oltre al fantomatico assegno, la conduttrice "vorrebbe accollare interamente al padre le spese extra per i ragazzi, mentre lui è disposto a pagarne il 50 per cento, metà per uno", riferisce il Corriere. In effetti, la direzione potrebbe essere proprio quella, visto che gli ex coniugi hanno chiesto l'affidamento congiunto. Ma l'avvocato della Blasi respinge con forza ogni illazione, sottolineando come la cosa renda più difficile la situazione: "Ancora una volta si tenta di dare un’immagine della Signora Blasi in contrasto con quella reale, oltretutto in un momento così delicato del procedimento di separazione".

La villa e la serratura cambiata

Il secondo nodo è quello della villa dell'Eur. L'immobile risulta ancora di proprietà di entrambi, visto che il divorzio non è ancora definitivo, ma di fatto Francesco Totti non ci metterebbe piede "da un pezzo". Secondo quanto riferito dal quotidiano, infatti, "Ilary ha fatto cambiare la serratura e Francesco non ha nemmeno più le chiavi". Forse per evitare incontri poco graditi con l'attuale compagno di Ilary, l'imprenditore tedesco Bastian Muller che, quando viene a Roma, alloggia nella villa: "Preferirebbe andasse in albergo e non dormisse nella residenza di famiglia". Intanto il Pupone sembra essere già pronto a traslocare (di nuovo), lasciando il superattico a Vigna Clara (preso in affitto provvisoriamente) per una dimora a Roma Sud, zona più vicina alla villa dell'Eur, dove abitano i figli.

Le prossime mosse del giudice

Dal punto di vista giuridico, il giudice della I sezione del tribunale civile di Roma, Simona Rossi, ha provato a mediare tra i due ex coniugi - come da prassi - invitandoli a trovare un accordo consensuale, ma il tentativo è fallito; così si è riservata per esaminare le memorie difensive delle parti. Secondo gli esperti, il giudice potrebbe emettere un provvedimento provvisorio entro dieci giorni, convocando i tre figli della coppia per chiedere loro con quale dei due genitori vogliono vivere in modo prevalente. La data della seconda udienza, dunque, potrebbe essere fissata subito dopo Pasqua ma con ogni probabilità ancora una volta in formula top secret.

Il parere dell'esperto

Sebbene le parti abbiano una notevole popolarità, il divorzio Totti - Blasi non differisce da quello di altri comuni cittadini. Secondo l'esperto, l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, l'ex coppia d'oro di Roma otterrà l'affidamento congiunto. "Il giudice dispone un affidamento condiviso se non ci sono fatti gravi. L'affidamento esclusivo è un’eccezione, viene presa se c'è un genitore non adatto. Ma a a 12 anni i ragazzi devono essere sentiti per esprimere il loro punto di vista", spiega il legale a Repubblica, sottolineando come il tempo trascorso con l'uno o l'altro genitore e il calendario delle visite influirà sull'assegno di mantenimento: "Se uno dei coniugi è più ricco ma il figlio passa più tempo con l'altro genitore, allora il primo deve versare qualcosa per permettere al secondo di assicurare uno stile di vita adeguato al figlio. Questo riguarda il vitto e il vestiario".

Discorso a parte per le spese extra come quelle sanitarie che vengono regolate da protocolli giudiziari.

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