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Harry e Meghan, a rischio anche il contratto Netflix. Carriera finita?

Uno degli agenti più importanti di Hollywood è convinto che a Hollywood non vi sia alcuna possibilità di carriera per Harry e Meghan. Il motivo sarebbe semplice: una totale mancanza di talento

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Harry e Meghan hanno giocato la loro partita per il successo e hanno perso. Questa è l’opinione di uno degli agenti più potenti dello star system di Hollywood, Jeremy Zimmer, che ha aiutato attori come Benedict Cumberbatch a costruirsi una carriera solida. Il ragionamento di Zimmer è molto semplice: i duchi di Sussex avrebbero creduto che il nome e il titolo potessero mascherare la mancanza di talento. Un errore di calcolo madornale, forse ingenuo, alla base della mancanza di produttività e idee che avrebbe deluso Spotify.

“Meghan non è un grande talento”

La fine della collaborazione da 20 milioni di dollari con Spotify ha minato sensibilmente la possibilità di Harry e Meghan di realizzare il loro sogno americano, diventando dei punti di riferimento globali in campo umanitario. La coppia ha ancora il contratto con Netflix, che potrebbe fruttare fino a 100 milioni di dollari in cinque anni, ma il problema rimarrebbe sempre lo stesso: “l’improduttività” dei duchi. I due si sono letteralmente giocati il contratto con Spotify realizzando solo il documentario Archetypes da 12 episodi e con Netflix non starebbe andando meglio: a parte la serie sulla loro vita a corte, dal titolo “Harry&Meghan” e diffusa nel dicembre 2022, per ora non abbiamo visto altri prodotti. Soprattutto non sono ancora stati annunciati progetti che, finalmente, siano completamente estranei alla royal family.

Per l’agente Jeremy Zimmer, capo della United Talent, la ragione di questo vuoto creativo sarebbe solo una e l’ha rivelata al sito Semafor: “Risulta che Mghan Markle non fosse un grande talento audio, né che avesse necessariamente qualche tipo di talento. Sai, solo perché sei famoso, non significa che tu sia bravo in qualcosa”. Pura mancanza di talento, quindi. Almeno, questa è l’opinione di Zimmer, che si aggiunge a quella, per nulla edulcorata, del podcaster e dirigente di Spotify Bill Simmons, che ha bollato i Sussex con la poco lusinghiera etichetta di “F…ti truffatori”.

Questi commenti rafforzano l’indiscrezione sulle presunte interviste false di Meghan. Qualcuno insinua che in alcune puntate del suo podcast la duchessa si sarebbe limitata ad aggiungere la sua voce in fase di editing. Quindi non avrebbe né scritto, né posto le domande in prima persona, delegando dei collaboratori. Un comportamento che il pubblico non avrebbe gradito, giudicando alla stregua di un inganno.

Harry e Meghan “sono un flop”

Da mesi, ormai, Hollywood e, in generale, il jet set internazionale hanno fatto terra bruciata intorno a Harry e Meghan. Dopo gli Obama e i Clooney, spaventati all’idea che i Sussex potessero rivelare in libri o interviste delle conversazioni private, neppure Taylor Swift vorrebbe avere nulla a che fare con loro. La duchessa avrebbe scritto alla cantante una lettera per chiederle di partecipare al suo podcast, rivela il Wall Street Journal. La Swift, però, le avrebbe rifilato un ben due di picche attraverso il suo portavoce, escludendo qualunque possibilità di trattativa.

Infine c’è la stroncatura del Wall Street Journal, che scrive: “Harry e Meghan hanno prodotto un flop a Hollywood: se stessi” perché “sono improduttivi, non hanno idee”. Anche i dirigenti di Netflix, stanchi di non vedere risultati, starebbero prendendo in considerazione la possibilità di rescindere il contratto: sembra, infatti, che molte delle idee proposte da Harry e Meghan al colosso streaming, tra cui un programma per bambini, una versione al maschile di Emily in Paris e una serie sulla disinformazione, siano state cestinate, perché troppo simili a programmi già esistenti.

Una cosa pare certa: a pochi interesserebbe ciò che Harry e Meghan hanno da dire, se non parlano dei Windsor. Peccato, però, che secondo i tabloid la coppia avrebbe esaurito gli aneddoti, le “cartucce royal”, diciamo così. Anzi, molti sostengono che i Sussex non abbiano nulla da dire su nessun argomento e neppure la voglia e la capacità di studiare e informarsi, cosa che richiede tempo e una certa dose di fatica. Reinventarsi non è semplice e, come spiega Il Corriere.

it, “risulta difficile prendere un principe inglese e riciclarlo in una star di Hollywood”.

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