Politica estera

Trump si prende la South Carolina e corre verso la nomination: Haley battuta

Il tycoon strappa anche i 44 superdelegati della Carolina del Sud e viaggia spedito verso il 5 marzo. La rivale Haley non si arrende e sbotta: "Trump non può battere Biden"

Trump si prende la South Carolina e corre verso la nomination: Haley battuta

Dopo i successi in Iowa, New Hampshire e Nevada, Donald Trump strappa anche le primarie della Carolina del Sud con un margine di 20 punti (e 44 superdelegati) sull'avversaria Nikki Haley, ex governatrice dello Stato, arrivata seconda con il 40%. A novembre "guarderò dritto negli occhi di Joe Biden e gli dirò: sei licenziato", ha dichiarato il tycoon, riprendendo lo slogan del suo iconico show televisivo "The apprentice". Il South Carolina storicamente è un test importante nelle primarie repubblicane; dal 1980, infatti, tranne che nel 2012, chi vince in questo stato, tra i repubblicani, si aggiudica anche la candidatura del partito.

Trump tenta di galvanizzare il Gop in vista del 5 marzo

Trump, al di là dei risultati che parlano da soli, sta cercando di galvanizzare quanto più possibile la base del Gop, non ancora perfettamente allineata e unanime sul ritorno all'epoca Maga. "I risultati sono ancora migliori di quelli che avevamo dato in anticipo. Non c'è mai stato uno spirito come questo", esulta Trump, commentando a caldo le proiezioni nella sede del comitato elettorale a Columbia. "Non ho mai visto il partito repubblicano così unito come ora - aggiunge, ringraziando il suo staff e i suoi supporter - potete festeggiare per 15 minuti, poi si torna a lavorare". Nessuna menzione per la sua rivale, come nelle puntate precedenti. Il prossimo step ora è il grande scoglio del super Tuesday del 5 marzo, quando le primarie si svolgeranno contemporaneamente in Alabama, Alaska, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont, Virginia e le Samoa americane. Finora Trump ha sempre vinto con largo margine e sembra sulla strada per poter avere la nomination in tasca ben prima della convention repubblicana di Milwaukee il 15-18 luglio che incoronerà formalmente il candidato del Gop alle elezioni di novembre.

Haley non molla: "Non può vincere Trump"

Il 40% "non è un gruppo così piccolo - ribatte l'ex ambasciatrice all'Onu - ci sono importanti numeri di elettori alle primarie repubblicane che dicono di volere una alternativa. Non abbandonerò la lotta quando c'è una maggioranza di americani che disapprovano sia Donald Trump che Joe Biden". L'unica avversaria di Trump, infatti, non intende arrendersi fino a quando i numeri parleranno ancora in maniera significativa. Poi, davanti a un nutrito numero di supporter che le mostrano calore con applausi e incoraggiamenti, subito si congratula con il vincitore. E rassicura che non mollerà. "I giovani, i miei figli, sanno bene quanto sia grave la situazione. Meritano di più, meritano di meglio. Io continuerò a lottare per loro e per voi - promette Haley - dall'inizio di questa campagna sono stata chiara. Io voglio salvare gli Stati Uniti d'America. Vorrei che ci ricordassimo cosa significa essere americani. Noi crediamo gli uni negli altri, noi crediamo nel destino di questo Paese. Noi dobbiamo assumere una nuova leadership più che mai rispetto al passato. La fermata di oggi non rappresenta la fine del nostro viaggio. Continuerò a lavorare alacremente. Non ci rilasseremo fino a quando non otterremo la vittoria". Per Haley, "Trump non può battere Biden". Dichiarazioni che sembrano scongiurare una strategia per cedere all'ultimo, nel tentativo di guadagnarsi il ticket come vicepresidente.

Quattro settimane di importanti test per Trump, tra guai giudiziari e scivoloni politici

La vittoria di Trump sembra già sortire gli effetti voluti dal magnate all'interno del partito. Non a caso Trump è stato accompagnato sul palco dal governatore Henry McMaster e dal senatore Tim Scott. Sebbene un altro esponente di spicco come Lindsey Graham è stata fischiata dal pubblico, l'accoppiata Scott-Trump ha mandato in visibilio gli elettori."La Carolina del Sud è la contea di Trump", ha dichiarato entusiasta Scott: dopo aver abbandonato le primarie e appoggiato Trump, ora Scott emerge come il migliore fra gli ex rivali, e un potenziale compagno di corso alla fine dell'estate.

Dopo un mese dal New Hampshire, che ha visto l'ultima gara significativa tra Trump e Haley, i dati mostrano che i fedelissimi di Trump hanno guardato oltre i problemi giudiziari del candidato e dei suoi passi falsi in politica. Non si tratta esclusivamente della causa che rischia di erodere le sue finanza o della battaglia legale con la scrittrice Jean Carroll, ma anche delle pericolose dichiarazioni sull'intenzione di "incoraggiare la Russia a fare quello che vuole" ai Paesi europei morosi in ambito Nato.

Uno scivolone che sarebbe potuto costare ampie porzioni di elettori, così come la mossa di proporre - dando l'esito per scontato - sua nuora Lara come co-presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, che avrebbe potuto far inciampare il candidato Trump nell'accusa di nepotismo dell'ultima ora.

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